Order of Nosferat - Towards the Nightrealm of Orlok

Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:44 min.
Etichetta:Purity Through Fire
Distribuzione:Purity Through Fire

Tracklist

  1. FAR AWAY TO THE LAND OF GHOSTS
  2. CROSSING THE SHADOWLAND
  3. TOWARDS THE NIGHTREALM OF ORLOK
  4. AT THE SEA SHE LONGS FOR HIS RETURN
  5. BLOOD IS LIFE
  6. INTO PALE SHADOWS AND GHOSTLY DREAMS
  7. WHERE THE WERWOLF HAUNTS THE WOODS
  8. BEYOND THE ETERNITY GATES I WAIT
  9. DON'T LEAVE (GUMMY BOY COVER)

Line up

  • Anzillu: Drums
  • Count Revenant: Vocals, Guitars, Bass, Keyboards

Voto medio utenti

Gli Order of Nosferat, a distanza di qualche mese dal precedente LP, "The Absence of Grace", si ripresentano con la loro sesta opera nell'arco di soli 4 anni: "Towards the Nightrealm of Orlok" (Purity Through Fire).

Indubbiamente il gruppo soffre di una certa ripetitività – fattore assai prevedibile, fosse anche soltanto per l'incredibile concentrazione di opere, in un così breve arco temporale – e di una derivatività stilistica davvero notevole. Altrettanto vero risulta però, come specificato nella recensione di qualche mese fa, che non si può non segnalare la grande qualità e maestria di questi due ragazzi, nel riproporre un certo tipo di declinazione atmosferica – estremamente old school – della sacra fiamma nera.
Precisamente, in questo sesto capitolo, gli interlocutori della formazione germano finlandese sono nomi come gli Ulver di "Bergtatt - Et eeventyr i 5 capitler" (1995) e Burzum (soprattutto per alcuni campionamenti ambient); Satyricon ed Enslaved, con i tipici tappeti di synth che contraddistinguevano i primi album di questi complessi.
È un'opera in cui il sentimento di nostalgia assume un afflato epico – ancor più che nei precedenti capitoli –, ricordando molto da vicino le fasi più dilatate e atmosferiche dei primi Nargaroth – sulla scia di brani come "The Day Burzum Killed Mayhem", per intendersi.
Ed è così che tra ululati che squarciano la notte, rasoiate gelide e droni sospensivi, ci ritroviamo immersi dentro spirali avvolgenti, pregne di misticismo ecatiano che, mano nella mano, ci conducono fino al termine di un viaggio onirico da cui si può intravedere la luce, in fondo al buio, delle origini più remote… Una dimensione dalla quale è arduo ritrovare la via del ritorno.
Purtroppo, è impossibile assegnare a questo LP un voto più alto di quel che vedete in testa all'articolo; non tanto perché gli Order of Nosferat non siano originali – poiché, per quanto derivativi che siano, sono riusciti ad imprimere alla loro musica il proprio marchio – bensì perché risultano ai limiti dell'auto plagio.
In ogni caso il Black metal è e resterà immortale.

Recensione a cura di DiX88

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