Copertina 8,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2024
Durata:30 min.
Etichetta:Everlasting Spew Records
Distribuzione:Everlasting Spew Records

Tracklist

  1. INTRO - RISE OF THE ENERGUMENS
  2. OBFUSCATED BY IMBECILITY
  3. AGGRESSIVE ILLITERATE
  4. PRIMORDIAL INSTINCT
  5. BESTIUS
  6. CACATO
  7. PATHETIC BOVINE HUMOUR
  8. TROGLODYTE
  9. BROSURA
  10. PROGRESSIVE MENTAL RETARDATION
  11. SERPICUS EBBETH MACAGNO
  12. FAT LAUGHTERS IN ABSOLUTE DEGRADATION
  13. GRUNT 'EM ALL

Line up

  • Paul Bicipitus: Drums
  • Giorgio Trombino: Guitars, Bass
  • Mario Musumeci: Vocals

Voto medio utenti

I Becerus sono una Brutal death metal band italiana, di Palermo per l'esattezza, con all'attivo già un full-length, "Homo Homini Brutus", pubblicato nel 2021 sotto l'etichetta Everlasting Spew Records.
La loro seconda opera, "Troglodyte", è attesa per il 20 dicembre 2024, anch'essa rilasciata sotto il patrocinio della Everlasting Spew Records; ed è proprio di questo marcissimo secondo capitolo dei palermitani che adesso andremo a trattare.

"Troglodyte" probabilmente rappresenta l'album Brutal di cui avevo bisogno in questo 2024, a mio avviso, un po' scialbo per la frangia più estrema e putrida del Death metal.
Questi ragazzi sono dei veri e propri trogloditi, riescono a informare la loro musica di un pathos primitivo, e un senso del ritmo, tanto elementare quanto atavicamente trascinante e propulsivo. Il quale è ravvisabile con una forza incredibile perfino nell'andamento ritmico, e maledettamente catchy, del growl di Mario Musumeci che, pur restando su lidi classici e "più intelligibili", ricorda vagamente alcune declinazioni Sick del Brutal, sulla scia di Disgorge e Brodequin.
In ogni caso restiamo, come già specificato, in territori più tradizionali: intricati, bensì in assenza dei parossismi Technical dei tempi ultimi; anzi, è la linearità della canonica forma canzone che, in ogni momento, organizza gerarchicamente le convulse trame sonore del platter, conferendo un'immediatezza, e una potenza, di assoluto impatto a ogni brano.
Si tratta di un disco elaborato, dove violenza feroce, aura mortifera, soluzioni infarcite di hooks ear catcher, e urla primordiali che – oltre a sfociare in situazioni di urgenza Goregrind – sembrano quasi mimare i versi di un primate – un orangotango –, dove sono i significanti a imporsi sui possibili sensi compiuti.
"Troglodyte" è un'orgia di violenza e immediatezza che, altresì, evita di scadere nel banale. Le coordinate di riferimento potrebbero essere i primi Cannibal Corpse, o i brutali, orecchiabili e sincopati Gorgasm, con un certo groove ereditato dai Broken Hope.
Un prodotto solo all'apparenza semplice…

Brutaller italiani… tenete d'occhio questo trio mortale.
Platter consigliatissimo.

Recensione a cura di DiX88

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