Copertina 8

Info

Anno di uscita:2024
Durata:51 min.
Etichetta:Pride & Joy Music

Tracklist

  1. CLOSE MY EYES IN TOKYO
  2. FILL MY SAILS
  3. I'M ALIVE
  4. I'LL GIVE MY HEART TO YOU
  5. LOVE'S WALKING OUT OF SIGHT
  6. HANG TOUGH
  7. DEVILS DAUGHTER
  8. CLOSER TO THE TRUTH
  9. HEALING TOUCH
  10. JACKIE LEE
  11. WHEN THE LIGHTS GO DOWN

Line up

  • Jonas Tyskhagen: vocals
  • Magnus Åkerlund: guitars, bass, keyboards, background vocals
  • Jan Hedlund: drums, background vocals

Voto medio utenti

In un momento storico in cui l’epicentro scandinavo del melodic rock si può considerare polarizzato attorno alle scintillanti effigi di Eclipse, Nestor, Remedy e H.E.A.T. (senza dimenticare “emergenti” di valore come Daytona e Nationwide …), ecco che il secondo albo dei Winding Road irrompe con determinazione nella disfida a reclamare un ruolo di spicco.
La band svedese formata da Jan Hedlund (Coastline), Magnus Åkerlund (Blender) e Jonas Tyskagen (Domino Drive), già artefice nel 2021 dell’ottimo “Winding road”, fornisce con questo “Fill my sails” una dimostrazione di classe, brillantezza esecutiva e tensione espressiva davvero efficace e coinvolgente, in grado di puntare dritta ai vertici della “scena”.
Stilisticamente fedele al blasonato modello nordico del genere, il gruppo riesce però a intridere di spiccata sensibilità e di una notevole carica armonica tutte (proprio tutte, eh …) le canzoni dell’opera, assicurando all’ascoltatore appassionato istantaneità nelle melodie, voci virilmente seducenti e la giusta dose di vigore musicale.
Nonostante la palese lealtà nei confronti della nobile “tradizione” di queste sonorità, i Winding Road non vivono di fastidiose nostalgie (aspetto che li accomuna ai Nestor, accostamento che è già un elogio …) e impregnano le loro composizioni di quella verve che, insieme a buongusto e cultura, li allontana decisamente da ogni eventuale addebito di manierismo.
È sufficiente anche solo un contatto con l’openerClose my eyes in Tokyo” per rimanere “contagiati” da una struttura melodica estremamente avvincente, esaltata da un refrain che s’insinua in maniera subdola e tenace nelle sinapsi cerebrali.
L’intro di pianoforte della title-track del disco è un piccolo “inganno” con cui la band decide di aprire un fremente pezzo dalle vaghe reminiscenze Whitesnake-iane, seguito da una “I'm alive” che conduce l’astante negli appassionanti territori dell’AOR vibrante e crepuscolare, latitudini in cui emerge in maniera evidente la scintillante chitarra dello special guest Thomas Larsson (Glenn Hughes, Baltimoore, …).
I'll give my heart to you” aggiunge un’adeguata aliquota di grinta all’attraente impasto sonico (il ritornello è un altro arpione piantato nella memoria …) mentre a chi predilige architetture più sofisticate e notturne è dedicata “Love's walking out of sight”, un elegiaco vagabondare sotto le luci al neon di una metropoli.
Altre eleganti e vivaci scosse adulte le riserva “Hang tough”, le stesse che troverete pure in “Healing touch”, nella spigliata “Devils daughter” (impreziosita da un suggestivo intervento di sax) e che in “Closer to the truth” ritornano a irrobustirsi, acquisendo altresì un fascinoso carattere evocativo, non lontano da certe soluzioni care ai capiscuola Treat e Europe.
Un mix tra Europe, Toto e Journey rappresenta la base ispirativa su cui si sviluppa la galvanizzante “Jackie Lee”, e a chi attendeva i Winding Road alla difficile e pressoché imprescindibile prova della ballad, “When the lights go down” fornirà ulteriori elementi utili ad una promozione a pieni voti.
In conclusione, “Fill my sails” è una felicissima mescolanza di suoni “classici”, competenza e freschezza emozionale, predisposto e attrezzato per gareggiare con i campioni del settore … una competizione che, indipendentemente dagli esiti “commerciali”, non può che essere molto fruttuosa per tutto il “movimento” artistico di riferimento.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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