Chissà che la “battaglia” citata in “
Restless fight” sia quella che i
Sunstorm, sin dalla loro nascita, hanno dovuto intraprendere per convincere gli scettici del fatto che dietro a uno specialistico “progetto” musicale ci fossero in realtà anche passione e ispirazione.
Situazione accentuata dal completo avvicendamento dei membri originali, affidando le “chiavi” vocali del gruppo a quel
Ronnie Romero che non è esattamente un cantante che “centellina” le sue prestazioni.
Per il resto, assistiamo a una nuova “rivoluzione” degli effettivi, oggi rappresentati da
Aldo Lonobile (Geoff Tate's Sweet Oblivion, Archon Angel
feat. Zak Stevens, Ring of Fire
feat. Mark Boals),
Andrea Arcangeli (DGM),
Alfonso Mocerino (ex-Temperance, Virtual Simmetry) e
Antonio Agate (tastierista e arrangiatore di fama internazionale), a confermare la natura “a geometria variabile” del personale esecutivo.
La
leadership canora è però ancora una volta decisiva dal punto di vista espressivo, dal momento che anche “
Restless fight” si rivela un disco da consigliare innanzitutto agli estimatori di Rainbow, Michael Schenker Group e Vandenberg, guarda caso tutte formazioni che si avvalgono (o si sono avvalse) dei preziosi servigi del
vocalist cileno.
Hard-rock venato di
AOR, insomma, molto “prevedibile” nella forma, ma parecchio godibile nella sostanza, suonato e cantato in maniera integerrima e però anche, almeno per buona parte della raccolta, contrassegnato da una tensione espressiva che lo rende giustamente coinvolgente dal punto di vista emotivo.
Prendiamo “
I’ll stand for you” … difficile trovare in “giro” qualcosa di molto più efficace nell’ambito del genere, e anche “
Love’s not gone” rappresenta un convincente
reminder dell’arte propugnata dai Rainbow “americani”.
A chi preferisce la versione più vigorosa dell’
Arcobaleno più celebre del
Rock n’ Roll è destinata "
Hope’s last stand”, e quando arriva la
cover di “
Shot in the dark” (un “pezzone”, anche a distanza di quasi quarant’anni dalla sua prima inebriante “apparizione” …) si assiste ad un curioso “cortocircuito” tra
Ozzy e
R. J. Dio.
“
Without you” è una ballata melodrammatica di pregio e pure la
title-track dell’opera piace per il contrasto tra melodia e grinta, mentre bisogna attendere l’intensa "
In & out” e la spigliatezza
adulta di “
Take it all” per veder catalizzata nuovamente l’attenzione, altrove poco sollecitata sebbene mai completamente disattesa.
“
Restless fight” non credo risolverà l’annosa questione evocata nel prologo della disamina e tuttavia consente di considerare “questi”
Sunstorm valenti interpreti di sonorità molto collaudate e diffuse, ruolo che ricoprono, senza troppi sussulti, fin da “
Afterlife”.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?