E' semplicemente criminale il fatto che, con la popò di discografia che hanno alle spalle, i
VIrtual Symmetry non abbiano una label a supportare l'ultimo nato, "
Veils of Illumination". E' un vero peccato perché questo album meriterebbe una distribuzione forte, grazie anche al tour con gli Evergrey appena conclusosi, che avrà portato, ne siamo sicuri, ulteriori, meritatissime attenzioni alla band di Pastorino e Villa.
Line-up parzialmente rivista, con l'ingresso di Ruben Paganelli alle tastiere e Andrea Gianangeli alla batteria, la solita produzione monolitica di SImone Mularoni, ed eccovi servito l'ennesimo gioiellino prog-metal. Questa volta il taglio è moooolto DGM era 'The Passage' (a proposito, a questi signori andrebbe dedicata una Tier List tutta loro!), ma i VS sono bravi a far oscillare la bilancia, dalle bordate di "
Blades of Inner Battles", al suono più solare di "
The Quest Within", dalla contorsione strumentale di "
Canvas of Souls" alla splendida suite finale"
Eightfold Path", dove la band tira fuori ogni e qualsivoglia coniglio dal cappello, lasciando senza fiato per 20 minuti.
In un mondo ideale, i Virtual Symmetry meriterebbero le copertine dei maggiori magazines mondiali. Noi intanto diamogli la nostra, con un album che va dritto in Top Album e si infila di prepotenza nella ma Top Ten di fine anno. Braverrimi.
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