Nel 1996, sull'orizzonte oscuro del Black metal viene impressa un'espressione in più, questo grazie all'uscita di vari dischi ma, per quanto riguarda la Svezia, in particolar modo per l'impatto che hanno avuto LP come
"The Secrets of the Black Arts" dei
Dark Funeral e, quasi in contemporanea (circa due mesi dopo),
"Nord..." dei
Setherial.
Il Black si era già avviato nella direzione di un sentiero più melodico rispetto all'intransigenza misantropica degli esordi, con lavori – pur assai differenti tra loro – come quelli di
Satyricon, Enslaved, Ulver, a suo modo
Burzum, degli
Emperor, degli
Arcturus (del 1996 il primo platter), dei
Dimmu Borgir, ecc. ecc., questo perlomeno per quanto riguarda il fronte norvegese. Poi vi sarebbero da segnalare i finlandesi
Beherit, i
Thy Serpent, gli inglesi
Cradle of Filth o gli austriaci
Summoning. Così come nel nostro mediterraneo uscivano opere più melodiche targate
The Elysian Fields per esempio, o i più noti
Rotting Christ… Giusto per menzionare alcune delle migliori manifestazioni di questo percorso.
Mentre in Svezia, nella fattispecie, prima di ogni altro, si deve segnalare i
Dissection, i quali portarono avanti il tracciato più armonico e al contempo seminale della fiamma nera, accompagnati da
Unanimated,
Sacramentum, Lord Belial, e
Necrophobic (questi ultimi solo parzialmente assimilabili ai nomi appena menzionati) – soprattutto per quanto riguarda una certa ibridazione più marcata con il Death. Mentre, in ambito più propriamente nero – anche se il confine è labile – vi è inoltre da tributare l'operato di
Naglfar, The Abyss, Vinterland e
Dawn, poco dopo invece verranno gli ottimi
Abyssos, il capolavoro oscuro
"I Det Glimrande Mörkrets Djup" dei
Sorhin e... in questa specifica sede ci fermiamo qui.
Il 1996, anno di uscita di
"Nord..." dei
Setherial – pubblicato per la precisione il 18 marzo tramite
Napalm Records – è l'anno in cui la Svezia partorisce
"Heaven Shall Burn... When We Are Gather" (che seguiva la via più tradizionale), di
"Summon the Beast", di
"Far Away from the Sun", della reliquia preziosa
"Welcome My Last Chapter...", ecc.ecc.
Tornando invece a focalizzarsi su
"Nord..." – prima opera lunga degli svedesi – possiamo senza timor di smentita alcuna, affermare che si tratta di un pilastro del Black metal atmosferico; riuscendo a coniugare fasi melodiche, impianti di synth e ricami di tastiera, con un approccio feroce e gelido, fedelissimo a quelli che sono i crismi indefettibili della primigenia fiamma nera.
Registrato in soli nove giorni presso gli
Abyss Studios in Svezia, sotto la supervisione di
Peter Tägtgren (
The Abyss, Hypocrisy, Bloodbath, Pain, ecc.ecc.) l'album incarna l'essenza del
True Norwegian Black metal per quel che riguarda velocità, atmosfere oscure, blast beats, produzione e rasoiate gelide al collo dell'ascoltatore; dove, altresì, tutto ciò viene trasfigurato, e soggettivato, tramite un'azione di riplasmazione in chiave epica ed incredibilmente poetica, in cui non sono assenti magici echi folcloristici affioranti dalle retrovie.
Il contesto di insieme di
"Nord..." si ispira alla natura selvaggia della penisola scandinava, evocando immagini di desolazione e gelo eterno, tramite l'adozione di un linguaggio suggestivo e simbolico, rigorosamente in lingua madre – fatta eccezione per il brano di apertura
"In the Still of a Northern Fullmoon". Tracce che possono essere lette singolarmente, o anche prendere corpo in una sorta di concept piuttosto organico… da cui si aprono squarci scenari epici e brutali richiamanti l'antica mitologia norrena.
Qui dentro impera il ghiaccio con tutte le sue asperità, e brucia la pelle… benché sia affiancato dalla soffice quiete della neve che lenisce la sofferenza delle ustioni…. stemperando il paesaggio mistico, con il suono delicato del suo posarsi sul terreno desolato della melanconia. Rendendo dolci i fiordi misteriosi e asettici, immanenti alla potenza assoluta della natura incontaminata e travolgente del
"Nord...".
Una pietra preziosa di una classe e maestria fuori dall'ordinario, uno zenith di eccellenza che, purtroppo, i
Setherial mai riusciranno a replicare.
…Uno dei monumenti del Black Metal nella sua interezza.
Recensione a cura di
DiX88