Ish Kerioth è una Black metal band belga formata nel 2018 a Ghent. Il gruppo, noto per il suo approccio crudo e atmosferico, esplora temi blasfemi e anti-religiosi. La formazione attuale include
SNVN (batteria ed ex
Lugubrum),
JNDR (chitarre) e
JHCR (voce e basso), attualmente membri anche di altre realtà della scena estrema.
La discografia ufficiale del progetto comprende – oltre ad altre pubblicazioni minori quali demo, split e compilation – l'EP
"Under Unclean Wings" (2020) e il full-length
"Sword, Cross and Lion's Mouth", rilasciato in maniera indipendente in questa fine 2024, e di cui adesso tratteremo nel nostro articolo.
La copertina dell'LP presenta l'opera di
Abraham Janssens,
"Il giovane", rappresentante il tradimento di Giuda, noto tema cruciale del Nuovo Testamento. Questo dipinto è stato scelto, credo, come esemplificazione del nucleo tematico dell'album: il tradimento, la disillusione e la distruzione dei valori sacri. Il titolo stesso richiama al concetto di precisione brutale, interpretabile come un riferimento alla metodologia romana nel mantenere ordine e potere, talvolta attraverso violenza e repressione, proprio come nella crocifissione di Cristo. Anche se, dal canto mio vi sarebbero da fare alcuni appunti ai belgi... mi limiterò a questo:
se è vero che i romani hanno crocifisso Cristo, non solo in seguito ne hanno incorporato i valori (380 d.C. – Editto di Tessalonica – Teodosio I) confluendo in quel che diverrà poi il cosiddetto cattolicesimo; bensì, i romani delle origini se indubbiamente avversavano il cristianesimo, non era certo in virtù di un processo propedeutico alla secolarizzazione dell'Impero che ciò avveniva. Al contrario, ciò avvenne perché il profeta risultava in antitesi con i loro valori Sacri, provenienti dall'Alto (divini), e funzionali a portare verso l'Alto colui al quale si imponevano. Mi riferisco
all'imperium, la potestas e l'auctoritas:
valori eterni(ovviamente, questo sul piano dell'idea pura, da distinguersi dall'attuazione effettiva con cui ciò sia avvenuto, essendo questa condizionata dalla qualità della sostanza umana e dalle contingenze).
Chiarito questo punto (per chi ci scrive assai importante), procediamo spediti con ciò che concerne l'oggetto principale del vostro interesse: l'arte oscura degli
Ish Kerioth.
"Sword, Cross and Lion's Mouth" si pone sulla linea di confine tra old school e new school, con una produzione che ne ricalca fedelmente le intenzioni, attestandosi dunque a metà strada.
La matrice scandinava dei belgi è piuttosto evidente, pur mischiandosi con altri influssi europei; e qui, nello specifico viene proposta una miscela di Black metal atmosferico e Black più violento dagli influssi darkthroniani. Le strutture sono estremamente evocative e dense di pathos, con andature veloci ed altre più lente permeate da un groove sinistro piuttosto opprimente – probabile retaggio dei
Lugubrum. Inoltre, vi è da segnalare che le vocals si collocano come uno dei punti di forza del disco, con uno scream imbastardito da tratti growl molto suggestivo e potente.
Il debut degli
Ish Kerioth scorre via davvero agilmente, risultando il suo ascolto più che appagante; poiché, nelle sue sette tracce si coniugano gelo eterno, ossessività estraniante, crudeltà blasfema, e alto potenziale emotivo, contraddistinto da una sana dose di magniloquente tragicità.
Senza dubbio alcuno un ottimo inizio.
Recensione a cura di
DiX88
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