Anche l'album
"Polymorph" uscito nel 2012 viene ripubblicato, dopo "
Procreation"(2010), dando così la possibilità a molti di conoscere questa interessantissima band svizzera.
Come il predecessore, siamo di fronte ad un Thrash classico e speculare - Anthrax, Exodus e primi Metallica i padri ispiratori - ma non per questo privo di originalità. Al contrario ascoltando brani quali
"Pig Corporation" si può apprezzare lo "sforzo" dei Nostri di dipingere trame personali su una tela ben definita, con un susseguirsi di accelerazioni, rallentamenti, break, solos bellissimi e lancinanti, non disdegnando una certa vena progressive ("
Deviant"). Gli
Algebra picchiano duro ma la loro è una furia esecutiva ragionata, i solos dissonanti alla Slayer e le vocals rabbiose si inseriscono in un tappeto musicale fatto da riff assassini tecnici e classici allo stesso tempo, con cori a là Exodus ("
Away From Us All").
Ci sono senso di disperazione, trame musicali complesse ma mai troppo intricate (la titletrack), una perizia esecutiva rara da trovarsi nel genere e tutto ciò rende il songwriting - e quindi l'ascolto del disco - mai noioso nonostante la relativa lunghezza media dei pezzi (quasi tutti oltre i 5'), anche quando gli Agebra schiacciano l'acceleratore come in "
Tim's Calvary ", "
(K)yfosolyf" o "
Insane Times" si viene spiazzati da un susseguirsi di rallentamenti, pause, reprise, twin guitars. atmosfere prog, arpeggi acustici spagnoleggianti che ti fanno domandare quale sia il reale genere di riferimento suonato dalla band; dire Thrash è riduttivo, qui siamo di fronte ad una
evoluzione del Thrash in qualcosa di più complesso e tecnicamente superiore, come potevano essere dei Voivod ma più classici.
Non esitate, gli
Algebra meritano il vostro attento ascolto.
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