La presentazione, sobria e pacata, dei Tyrants mi ha attratto più di qualsiasi altra banfa solitamente riportata sulle biografie delle band. Semplicità e profonda dedizione al genere sono le caratteristiche vincenti di questo duo pescarese, nato come cover band dei Darkthrone e cresciuto poi per imporre un proprio stile. In realtà l'aspetto originale della musica (se ricercato) è ancora da raffinare: echi della scena scandinava sono presenti praticamente ovunque, e soprattutto l'influenza dei Dimmu Borgir prima era è palese in più di un momento, basti sentire il break ripetuto più volte nella conclusiva "In The Land Of Mordor" per averne la prova. Non che questo sia un fattore del tutto negativo, ma la ricerca di una personalità più spiccata è sicuramente importante nell'ottica di lavori di più lunga durata. Ma nei confronti di questo demo possiamo accontentarci di quattro tracce dedite a un black metal piuttosto vario, sempre accompagnato da minimali tastiere ma che mostra almeno nei riff di avere dei numeri di tutto rispetto. Non sempre Marco si adagia su classici bicordi, ma prova anche la strada di ritmiche più heavy con ottimi risultati. I pezzi sono tenuti insieme dalla migliore drum machine che abbia mai sentito: forse si tradisce un pò sui piatti, ma giuro che fino alla lettura del sito web dei Tyrants pensavo di aver a che fare con un batterista in carne e ossa. Buona anche la prova vocale, a metà tra screaming e growling... un pò sullo stile di Massemord e derivati, tanto per intenderci. In ogni caso i pezzi sono validi e ben coesi, mostrando una capacità per nulla banale nel songwriting. E per una band alle prime armi è un risultato di tutto rispetto! Certo che se Andrea e Marco riuscissero a regalarmi un nuovo "Stormblast" sarei l'uomo più felice del mondo e potrei anche dimenticare per una volta il discorso dell'originalità. Alla fine l'importante è che sia buona musica!

Contatti: www.myspace.com/tyrantsband