Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2024
Durata:44 min.
Etichetta:Rude Awakening Records

Tracklist

  1. PROLOGUE: THE FAIRGROUND
  2. ROCK YOU
  3. RED LIGHT
  4. SILVERBACK
  5. MISS FORTUNE
  6. OUTER LIMITS
  7. OVERRIDER
  8. METEORITE
  9. FIRE FIRE
  10. PRESENT FROM THE PAST
  11. OBLIVION
  12. EPILOGUE: THE FAIRGROUND

Line up

  • Simon Saxby: vocals
  • Jonny Hirons: guitars
  • Adrian Jenkinson: bass
  • Dan Ellis: drums

Voto medio utenti

Prima di partire con l'approfondimento di "Outer Limits", credo sia necessario mettere un po' d'ordine nei confronti dei Salem, anzi ora Salem UK.
Infatti, i Salem si erano formati addirittura nel 1980 ma dopo una lunga pausa avevano esordito nel 2013 con "Forgotten Dreams" (prima solo qualche demo, EP e una compilation) seguito da altri due full length, "Dark Days" (2016) e "Attrition", realizzato nel 2018, anno in cui la formazione inglese si è infine sciolta.

E allora chi ha realizzato questo "Outer Limits"? Gli Salem UK, una loro reincarnazione voluta dal cantante Simon Saxby e dal bassista Adrian Jenkinson che hanno dato continuità alle precedenti esperienze, prima con "Win Lose or Draw" nel 2019, e ora con il loro nuovo album.

È la musichetta di un organetto da Luna Park (probabilmente quello dove si trova l'attrazione riportata sulla copertina del disco) che ci guida "oltre i limiti", là dove ci accoglie la rockeggiante "Rock You", ed è subito riconoscibile la caratteristica voce di Simon Saxby. Anche le successive "Red Light" e "Silverback" (la migliore del terzetto), pur meno scattanti hanno un taglio decisamente seventies, tra Led Zeppelin, primi Scorpions ed un pizzico dei Saxon; tuttavia, non è un inizio particolarmente brillante. Una défaillance che nemmeno gli episodi che seguono a ruota e si avvicinano ulteriormente all’Hard Rock, che sia quello più melodico e corale (tanto da ricordare Def Leppard, Triumph e Journey) di "Miss Fortune" o quello spedito della titletrack (bello l'assolo di Jonny Hirons) riscattano completamente. Compito che meglio riesce a "Overrider", "Meteorite", robuste nelle ritmiche (ben scandite dal batterista Dan Ellis) e nel comparto vocale (soprattutto a livello di cori), e all'ancor più quadrata "Fire Fire", con tanto di accenno in screaming, soluzione che però appare un po' forzata. I toni si accendono ulteriormente quando i Salem UK ci omaggiano della veloce "Present from the Past", tra dedizione alla NWOBHM ed una concessione all'Hard & Heavy a stelle e strisce, tra Y&T, Dokken ma anche ai più ruvidi TT Quick, verso il quale la bilancia penderà poi in maggior misura con "Oblivion", altro brano che mette in evidenza le qualità dei quattro musicisti e che infine lascia nuovamente spazio a quell'organetto che stavolta funge da epilogo.

Certo, anche nei lavori della loro precedente incarnazione soluzioni più affini alla NWOBHM sgomitavano con influenze Hard Rock, e quindi non è solo la presenza di Saxby e Jenkinson a dare garanzia di continuità, e se "Outer Limits" si rivela un disco tutto sommato più che dignitoso, siamo piuttosto lontani dalla qualità e dal feeling di un lavoro come "Dark Days".



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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