Cmpt è una one man band serba dedita al Black metal, contraddistinta per il suo approccio crudo e ritualistico al genere. Il nome
Cmpt sembrerebbe essere una traslitterazione del termine cirillico
"Смрт", che dovrebbe significare
"morte", per molte lingue slave meridionali, richiamando l'antico culto balcanico della falce, e le tradizioni occulte pre-cristiane di tali regioni. Il progetto, almeno al momento, in piena tradizione misantropica conserva un'identità anonima.
La loro discografia include uscite come l'EP
"Mrtvaja"(2021), caratterizzato da due lunghe tracce che mescolano elementi atmosferici e aggressivi; gli album
"Krv i Pepeo" (2021) e
"Na utrini" (2024), entrambi pubblicati dalla
Osmose Productions.
I
Cmpt concentrandosi su temi legati a culti notturni, riti proibiti e folklore oscuro, con
"Na utrini" ci propongono un Black metal estremamente gelido ed evocativo, e dai forti sentori naturalistici dove si ripesca a piene mani dai maestri
Enslaved,
Satyricon e
Borknagar, oltreché da molteplici atmosfere del
Conte… con tanto di flauto poetico richiamante al capolavoro
"Filosofem" (1996).
Gli slavi non hanno la minima intenzione di smuoversi dai cardini della fiamma nera scandinava, tuttavia riescono a riproporre la materia oscura con un pathos realmente potente e suggestivo; arricchendo i frangenti iconoclastici con molteplici inserti melodici, e qualche struttura Post stemperante la freddezza metallica che fa da armatura a tutta l'opera.
Un LP immersivo dotato di una dimensione trascendente dai tratti mistici che, personalmente, ho trovato assai ammaliante; oltre ad avermi reso i suoi 48 minuti di musica (non poi così pochi) leggeri come pugno di neve che sfugge dalle mani.
Recensione a cura di
DiX88
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