Dopo aver esplorato l’epoca pre romana con una tetralogia basata sull'Eneide e l’epoca romana con due volumi su Roma, è giunto il momento dell'Età Medievale Italica: “Fra Li Monti Sibillini” è un viaggio medievale attraverso i Monti Sibillini, situati in Italia centro-orientale, luogo ricco di oscure leggende e di una storia davvero tetra: eretici, streghe, alchimisti, negromanti, l'Inquisizione, villaggi/montagne/gole nascoste e... la maga Sibilla.Il flyer di presentazione del nuovo album di
Hesperia inquadra, ottimamente, il contenuto e l'atmosfera del nuovo parto dell'artista marchigiano il quale, ancora una volta, pur percorrendo un sentiero già battuto da altri in passato, quello del black metal dal taglio "medievale", riesce ad essere assolutamente personale e lontano, in maniera convincente, da qualunque stereotipo o banalità come, purtroppo, spesso accade in questo particolare ambito sonoro.
"Fra li Monti Sibillini" è un'opera complessa e meticolosamente assemblata: la base di partenza è, certamente, il black metal ispirato agli anni '90, quindi quello del periodo più avvincente (chiari i riferimenti agli Immortal, ad esempio), ma
Hesperus lo plasma nella sua particolare visione musicale andando a creare un ibrido sonoro che fonde, senza soluzione di continuità, partiture di musica medievale, deliziosi intermezzi ambient dal taglio quasi cinematografico, riferimenti al rock "colto", velleità di natura progressive, atmosfere folk ed epiche, sulfureo riffing devastante (da ascoltare con molta attenzione per restarne abbagliati), scream esasperato, ed una eleganza capace di essere, al contempo, magniloquente e spiazzante, come lo potrebbero essere gli occhi di un lupo che, magnifico, ci osservi in mezzo alla neve.
Nei 76 (!) minuti di durata di questo album verremo, letteralmente, trasportati indietro nel tempo e saremo fisicamente sbattuti in un mondo che, ormai, non esiste più ma che, grazie alla forza evocativa della musica, rivive davanti a noi, ci riempie l'animo di orgoglio, ci affascina con i suoi misteri e le sue magie, ci atterrisce con l'ancestrale paura dell'ignoto, e ci esalta con quell'atmosfera "cavalleresca", ricca di veri valori ed orgoglio mai sopito, che rappresenta il collante ultimo di un album, come dicevo, molto complesso, desideroso di schiudersi, lentamente, davanti ai suoi ascoltatori per mostrare loro, a poco a poco, il suo valore e la sua capacità di materializzare i sogni (e gli incubi) per mezzo di strumenti musicali ("moderni" ed "antichi") che, di nuovo, sono in grado, nelle mani giuste, di emozionare fino nel profondo.
Non esagero, tenendo presente tutto quello che vi ho detto fino ad ora, se dico che questa è vera
Arte e non solo semplice espressione dell'animo di un grande musicista: ricerca storica, capacità compositiva, estremismo sonoro non fine a se stesso (non dimentichiamoci mai che siamo al cospetto di un lavoro estremo...), Cultura, amore per le proprie Terre, sono, infatti, tutti tasselli che concorrono a definire il concetto di Arte sonora che si sposa, e si integra, perfettamente con quello di produzione musicale, un concetto, quindi, che
"Fra li Monti Sibillini", esalta e valorizza con il suo messaggio ancestrale capace di diventare la chiave definitiva ed il percorso più intrigante verso il regno sotterraneo che giace, silente, sotto i Monti della Sibilla.
Capolavoro.