A tre anni di distanza riecco l’orda oscura capitanata dalla strega
Stacey Savage.
Questi statunitensi sono le leve che portano avanti assieme a nuovi esimi colleghi del più incontaminato heavy metal; non sono dei novellini dato che esistono dal 2013 e questo è il loro quinto lavoro.
Già la doppietta iniziale fa capire di che pasta sono fatti, “
Warriors call” è un up tempo priestiano con qualcosa dei
Manowar dei tempi belli con la frontwoman sugli scudi; se volete del puro metallo tagliente ecco la seguente “
Black rider”, anch’esso un robusto tempo veloce ma con un’armonizzazione delle chitarre gemelle ed un chorus semplice ma ficcante.
Ma il quintetto sa toccare anche delle corde hard rock con l’epicità di “
Scream from the cellar” con la sacerdotessa
Stacey che vuole sentire le urla di dolore dei prigionieri.
Altro pezzo hard con un chorus ottantiano è “
Devil rock”; mid tempo serrato e graffiante con una discreta vena melodica; il ritornello sembra costruito appositamente per venire cantato dal vivo.
Invece “
When the twilight meets the dawn” sembrerebbe un titolo per una ballad sdolcinata ed invece è…una bordata speed che taglia come un’ascia bipenne e brucia; la singer ha un timbro profondo e potente ma non disdegna di compiere puntate istrioniche nella teatralità sulfurea.
La ballad invero è la conclusiva “
Cold hearted death”; chitarre pulite, timbro notturno e malinconico che sfocia in un bel solo.
Devo ammettere che non li conoscevo e mi hanno fatto piacere per la carica verace e genuina, se volete un bel disco di heavy metal come si deve fatelo vostro.
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