Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2025
Durata:34 min.
Etichetta:Wild Kingdom Records

Tracklist

  1. ROCK ’N’ ROLL BAND
  2. SWEET BOY
  3. WHAT’S YOUR GAME (MISS INSANE)
  4. FUN IN THE SUN
  5. SCHIZOID
  6. MESS WITH MY EMOTIONS
  7. TOO HARD FOR YOU
  8. VALENTINES
  9. LIFE MISSION
  10. LOVE YOURSELF TO DEATH
  11. WOULD YOU MISS ME

Line up

  • Ann-Sofie Hoyles: vocals, harmonica
  • John Hoyles: guitars, vocals
  • Olle Griphammar: bass, backing vocals
  • Rickard Hellgren: guitar, backing vocals
  • Ricard Harryson: drums

Voto medio utenti

Cosa succede shakerando vorticosamente The Runaways, Rolling Stones, Suzi Quatro, Fleetwood Mac, Jefferson Airplane e Blondie, e aggiungendo al cocktail una spruzzatina degli impasti vocali dei cosiddetti “girl group” degli anni sessanta?
Che ottieni qualcosa di molto simile alla musica degli Spiders, formazione svedese giunta con questo “Sharp objects” alla quarta fatica discografica sulla lunga distanza, tutte intimamente devote a quel periodo storico a cavallo tra la fine dei sixties e i seventies (con qualche propaggine fino ai primi eighties) in cui il rock n’ roll era ancora abbastanza “giovane”, incosciente, candido e pure “sedizioso”, corruttore di stili di vita, pensieri, costumi e atteggiamenti.
Un ritorno alle origini che è diventato, dopo mille contaminazioni e con lo sdoganamento del genere, un trend abbastanza diffuso e che i nostri “cavalcano” con spontaneità e innata vocazione, esplicitando tale affezione attraverso ottime capacità interpretative ed un songwriting adescante, molto ortodosso e non per questo eccessivamente caricaturale.
Un tuffo nel passato che diverte e coinvolge, insomma, con la trascinante semplicità di un inno come “Rock ’n’ roll band”, il groove naif e viscoso di “Sweet boy” o ancora tramite il tiro vagamente Ramones-esco di “What’s your game (Miss insane)”, ottimamente pilotate dalla voce duttile ed espressiva di Ann-Sofie Hoyles.
Ascoltarla “travestita” da Mick Jagger in "Schizoid” (abusando del tipico gusto per l’iperbole “giornalistica”, la “Gimme shelter” degli Spiders, con il suo piano battente alla Nicky Hopkins …) o indossare i panni di Joan Jett in “Love yourself to death" consolida le sue qualità di cantante colta e preparata.
Doti che la nostra condivide con il resto della band, con una menzione particolare per il chitarrista John Hoyles, tra l’altro impegnato con profitto anche dietro al microfono in “Fun in the sun”, in cui fanno capolino scorie di proto new-wave, e nell’impeto glitterato di “Life mission”, sorta di omaggio all'inalterato fascino dell’immaginario Ziggy Stardust-iano.
La spigliatezza un po’ troppo prevedibile di “Mess with my emotions” e l’eccessiva languidezza West-Coast-esca di "Valentines” abbassano lievemente il livello di un’opera che si risolleva grazie all’energia di “Too hard for you” e al beat incalzante e “acido” di “Would you miss me”, esempi di déjà entendu efficaci e appaganti.
Sharp objects” è un toccasana per chi è stanco delle jam-session prolungate e schizofreniche, dell’inquietudine, della brutalità, degli algidi arrangiamenti sinfonici e di tutta la musica iper-prodotta e spesso sterilmente pretenziosa … se vi riconoscete in tale descrizione, o desiderate anche solo prendervi una pausa da ascolti più “impegnativi”, gli Spiders fanno sicuramente al caso vostro.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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