Marillion - This Strange Engine DeLuxe Edition (Reissue)

Copertina SV

Info

Anno di uscita:2024
Durata:240 min.
Etichetta:earMusic

Tracklist

  1. MAN OF A THOUSAND FACES
  2. ONE FINE DAY
  3. 80 DAYS
  4. ESTONIA
  5. MEMORY OF WATER
  6. AN ACCIDENTAL MAN
  7. HOPE FOR THE FUTURE
  8. THIS STRANGE ENGINE
  9. LIVE IN GRAND RAPIDS 1997
  10. INTRO
  11. ESTONIA
  12. LAP OF LUXURY
  13. HARD AS LOVE
  14. 80 DAYS
  15. WARM WET CIRCLES
  16. MAN OF A THOUSAND FACES
  17. SEASONS END
  18. THIS TOWN
  19. SLAINTHE MHATH
  20. KING
  21. BASS SOLO
  22. THIS STRANGE ENGINE
  23. EASTER
  24. WHITE RUSSIAN
  25. GARDEN PARTY
  26. MAN OF THOUSAN FACES
  27. BEAUTIFUL
  28. MADE AGAIN UNPLUGGED
  29. MAN OF A THOUSAND FACES
  30. THIS STRANGE ENGINE LIVE
  31. BELL IN THE SEA
  32. 80 DAYS ACOUSTIC
  33. ESTONIA ACOUSTIC
  34. MAN OF THOUSAND FACES UNPLUGGED ACIUSTIC
  35. MEMORY OF WATER BIG BEAT MIX

Line up

  • Steve Hogarth: voical
  • Steve Rothery: guitar
  • Ian Mosley: drums
  • Mark Kelly: keys
  • Pete Trewavas: bass

Voto medio utenti

Opera mastodontica in casa Marillion.
A fine 2024 è uscito il box set Deluxe del nono album "This Strange Engine" pubblicato originariamente nel 1997.
L' edizione deluxe contiene 4CD+Blu-ray media book, 5LP box-set edition. Ci sono le versioni originali dello studio album rimixate e registrazioni mai pubblicate del live alle Grand Rapids; completa il tutto un booklet illustrato contenente foto rare, un nuovo artwork, memorabilia, un bonus Blu-ray con jam sessions versioni demo delle tracce dell'album.
Il perchè di questa opera imponente non lo si capisce, se si considera che "This Strange Engine" non è certo il disco più famoso e/o venduto della band inglese che anzi esce in un momento di stanca dopo l'insuccesso commerciale del precedente "Afraid Of Sunlight" ed il divorzio traumatico dalla major EMI. Ad ogni buon conto, il disco se da un lato ripropone quel prog di classe che da sempre contraddistingue la band, dall'altro ci presenta brani più immediati, sintetici e asciutti meno ridondanti con grande spolvero di chitarre acustiche e linee melodiche suadenti, nonostante - parere personale - la timbrica di Hogarth risulti troppo "belante" ( meglio Fish !). Tra ritmiche hawaiane ("Hope For The Future"), spunti blues ("One Fine Day") brani lunghi e complessi ( la titletrack - vera summa prog - di quasi 16 minuti che alterna momenti acustici, elettrici e una atmosfera ora malinconica, ora più allegra ), spiccano alcuni highlights come l'opener "Man of A Thousand Faces", grande ballad acustica, "80 Days" dalla melodia irresistibile e "Estonia" che ricorda i Dream Theater più sognanti, accanto a brani più anonimi.
Un lavoro che soddisferà sicuramente i die-hard fans dei Marillion più avvezzi al collezionismo, ma che altrimenti non mi sento di consigliare particolarmente anche perchè è un "mattone" (passatemi il termine) notevole nonostante la curiosità del concerto live inedito alle Grand Rapid, insomma la classe del gruppo inglese è innegabile ma se volete scoprirlo nei momenti migliori andate a ripescare i lavori del periodo 1983-1988.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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