Sono una persona fortunata.
Ascolto musica "seria" da oltre 40 anni, ho avuto la possibilità di veder nascere e ramificarsi in mille direzioni diverse l'Heavy Metal, sul nostro portale ho scritto più di 1500 recensioni, ho ascoltato un numero imprecisato di band, ho seguito, fortemente, una mia passione enorme.
E, nonostante tutto, riesco ancora ad emozionarmi ed a restare sorpreso.
I
Membaris, gruppo tedesco molto poco conosciuto fuori dai patrii confini, sono al loro sesto album e piazzano un "colpo" decisamente poderoso con
"Black Plasma Armour", un lavoro, in parole molto semplici, bellissimo.
Siamo di fronte, infatti, a sei composizioni magistrali, suonate in maniera perfetta, prodotte ancora meglio, innervate da una furia primordiale dall'impatto dirompente, ammantate da una atmosfera "densa", poggiate su un senso melodico di altissimo valore e su un songwriting vario, dinamico, mai uguale a se stesso, lontano eoni dalla banalità quotidiana da cui siamo circondati ogni giorno (il brano finale vi farà saltare dalla sedia, a meno che non siate sordi).
In una discografia di pregevole fattura (colpevolmente ignorata dai più), il nuovissimo lavoro dei tedeschi spicca per idee, gusto ed arrangiamenti e riesce a coniugare, in una sintesi mai forzata, l'energia del black metal con un approccio atmosferico davvero indovinato, per un suono, a tratti violentissimo, che ci porta alla mente suggestioni pagane, spirito misantropico e simmetrie armoniche fuori dalla norma in cui ci perdiamo emozionati e sbigottiti.
"Black Plasma Armour" è un album molto "tedesco" ma capace, al contempo, di sapersi guardare attorno con lo scopo di mutuare, con classe, elementi provenienti dall'estremo di altri paesi, un estremo che viene messo al servizio di una forma espressiva capace di evocare caos e cosmo in un unico, deflagrante, urlo che si innalza sopra di noi ebbro di potenza.
Quando il black metal diventa messaggio di commozione...
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