Gryla è una one man Black metal band norvegese di cui si hanno poche notizie, se non che il suo fondatore si chiama
Torbjørn Kirby Torbo e che, al momento, ha all'attivo la pubblicazione di due full-length:
"Jaundiced Hag of the Wood" (2024) e
"The Redeemer's Festering Carcass" (2025); quest'ultimo rilasciato tramite la
Iron Bonehead Productions.
Quello che ci propone il norvegese, con il suo secondo LP, è un semplice Black metal tradizionale dai suoni volutamente lo-fi, scarni, impastati e piuttosto distorti, dove si inserisce anche una certa matrice Death molto grezza e primitiva che, comunque sia, non diviene mai eccessivamente preminente.
Un lavoro che, personalmente, tranne in alcuni brani, soprattutto ad inizio tracklist, non è riuscito a catturare a pieno la mia attenzione, pur comunque contenendo, sparsi qua e là, vari elementi interessanti.
Quanto meno, vi è da segnalare che siamo al cospetto di vero e proprio Black metal dal taglio gelido, monocromatico e altamente misantropico; il quale si muove oscillando tra i classici frangenti veloci e distruttivi, e taluni rallentamenti estranianti e mortiferi; dunque, si deve essere onesti e riconoscere che, tutto sommato, qualche gioia riesce a regalarla.
Certo, con
"The Redeemer's Festering Carcass" ci dobbiamo un po' accontentare… però un ascolto "en passant" glielo concediamo volentieri.
Recensione a cura di
DiX88
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