Nuova uscita dei
Kilmara dopo molti anni, se infatti l'ultimo 'Across the Realm of Time' rilasiva al 2018, son passati ben 7 anni da quando abbiamo potuto sentire musica inedita da parte degli spagnoli. Musica che, nonostante qualche passo falso qua e là che vedeva non tanto nelle singole canzoni lo sbaglio, ma nella lunghezza di esse, si è sempre attestata su un buon livello, e le aspettative che si son venute a creare pur non essendo altissime, non stiamo comunque parlando di un grande nome della scena, erano comunque più che discrete. Dopo la firma con la
ROAR avvenuta nel 2018, label andata poi ad integrarsi nel roster della
Reigning Phoenix Music nell'estate scorsa, e dei cambi di lineup che non hanno però smosso nessun stilema nella proposta della band,
'Journey To The Sun' è chiamato a confermare le buone qualità su cui la band si era fermata.
E pur presentandosi con un artwork a dir poco pessimo, che a primo acchitto potrebbe far pensar a vari gruppi come Dragonforce, Amaranthe e compagnia, rivela invece un Power Metal che, fortunatamente, si discosta molto da quello dei gruppi citati. Nessun ambientazione e sottofondo musicale da videogiochi, perchè se è vero che il lato estetico può trarre in inganno, qui la musica c'è. Si passa da
'Alliance Of The Free', un mid tempo che cresce col tempo, andando a catturare le sfumature presenti nella voce di Daniel Ponce, alla veloce 'Liberticide', fino a
'Power of the Mind',, che gioca il ruolo di anthem song con un ottimo assolo. Parte centrale viene rivestita dalle tastiere, ben presenti in ogni pezzo, che non vanno però ad accenturare troppo la loro presenza risultando fastidiose. Anche in un pezzo come
'Take Me Back' dove sono un semplice sottofondo, riescono a dare quel qualcosa in più, non eccessivamente stucchevole. Degli errori che dicevo sopra i
Kilmara sembrano aver appreso la lezione, tagliando di netto la durata sia di questo album che del precedente, arrivando da quasi un'ora e dieci miuti delle loro prime uscite a quarantacinque minuti che sono senza ombra di dubbio molto più leggeri da assimilare, evitando di perdersi in lungaggini.
Non fate ingannare dunque dall'artwork decisamente sbagliato, perchè i
Kilmara son riusciti a fare centro, non ergendosi sicuramente con un album power che verrà ricordato negli anni, ma con un gran bella prova, quello sì. Decisamente consigliato.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?