Sono greci, sono folli e suonano musica strumentale che unisce Oriente e Occidente (
“Prelude”, “Closer”).
Potrei chiudere qui la recensione di
“Hamelin”, un album che mette a sistema le “voci bulgare” tanto care a Lisa Gerrard con l’epicità di Ennio Morricone (
“Anise”), fino a vere e proprie tracce dal gusto marcatamente “spaghetti western” (
“Magnolia”, “We Echo”).
Il quartetto sfocia spesso nel rock alternativo più rumoroso alla maniera di
Long Distance Calling e
Toundra (
“Sweat”, “Hamelin”), mentre la conclusiva
“The Day We Lost Everything” è un azzardo desert doom piuttosto ostico che io stesso fatico a consigliare.
A loro modo originali.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?