Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2025
Durata:45 min.
Etichetta:Scarlet Records

Tracklist

  1. HOLY LAND
  2. THE 7TH GUILD
  3. GLORIOUS
  4. LA PROMESSA CREMISI
  5. IN NOMINE PATRIS
  6. TIME
  7. GUARDIANS OF ETERNITY
  8. THE METAL CHARADE
  9. FAIRY TALE

Line up

  • Tomi Fooler: vocals
  • Giacomo Voli: vocals
  • Ivan Giannini: vocals
  • Simone Mularoni: guitar
  • Francesco Ferraro: bass
  • Daniele Mazza: orchestras, arrangements
  • Alessio Lucatti: keyboards, piano
  • Michael Ehrè: drums

Voto medio utenti

Recensione difficile, difficilissima per me. Perché conosco personalmente alcuni degli attori dietro il progetto The 7th Guild, Tomi Fooler, e anche Giacomo Voli, e Simone Mularoni, e molti altri. Perché conosco bene la storia artistica di tutti i soggetti coinvolti, i loro punti di forza e quelli di debolezza.
Ma qui, ora, prima di cominciare a scrivere, devo scrollarmi di dosso tutte queste relazioni personali e indossare il solo cappello del redattore professionale ed obiettivo. Ci proverò.


The 7th Guild è un ambizioso progetto messo in piedi dal cantante degli SkeleToon, Tomi Fooler, convinto di poter portare sul mercato un pacchetto alla Three Tenors con tre conosciutissime voci del panorama Power Metal italiano: la sua, quella di Giacomo Voli dei Rhapsody, e quella di Ivan Giannini (Derdian), che poco prima del lancio commerciale della GIlda fa lo scherzone del secolo, lasciando in malo modo i Vision Divine e impattando un po' sull'opinione pubblica, ma quella, come si suol dire, è un'altra storia. Circondato da musicisti eccelsi, Tomi si arma di penna, pazienza, amore infinito per il suo progetto e dopo più di due anni ne viene fuori il qui presente "Triumviro", ambizioso album power metal in cui le tre voci si inseguono, si affiancano, quasi mai si sfidano, anzi collaborano alla canzone in modo molto intelligente, usando le proprie armi sempre al servizio della squadra.

Le canzoni sono 9, e non tutte mantengono la stessa qualità. A partire dai testi, spesso troppo cheesy, soprattutto quelli in italiano, con delle rime banalotte che non funzionano granché. Dall'altro lato, abbiamo una manciata di canzoni CLAMOROSE, da "Holy Land" alla title-track, da "In Nomine Patris" alla strepitosa "The Metal Charade", che sono una vera e propria boccata d'aria pura: qui si fa POWER METAL; senza tutine, senza cazzate, senza fronzoli. E questo deve essere chiaro e scolpito nella pietra dal primo all'ultimo secondo di "Triumviro". La produzione è ottima, e le prestazioni di cotanti musicisti non potrebbero essere meno che perfette (Mularoni ha una mano, farebbe suonare bene anche il bidè di casa mia). Solo una cosa: il paragone con i Tre Tenori (Carreras, Domingo, Pavarotti) non rende se il 90% di quello che emetti è nel registro di testa e non di petto...

CONCLUSIONI
- Discone.
- Comprare? Sì, decisamente.
- Ha dei difetti? Sì, decisamente (per dire, uno dei tre cantanti ha una pessima pronuncia in inglese, un altro è a volte leggermente calante o fuori nota, ma sono peli nelle uova).
- Ne sentiremo ancora parlare? Del progetto non lo so sinceramente, di loro tre per fortuna sì e mi auguro per tanto tanto tempo ancora!



Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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