Tornano i norvegesi con un album di purissimo metallo nero soprattutto freddo ed implacabile.
Abbiamo anche due ospitate speciali, perché nella seconda traccia “
Doedsfugl” abbiamo
Von Hellreich degli
Slagmaur; cadenze lente con tastiere in sottofondo e chitarre dal tipico riff black metal con un cambio di tempo e screaming cavernoso.
Altro pezzo eccelso è “
De sviande ord vagaar ikje for sitt liv” dal piglio malvagio che parte in quarta con un blast beats per poi ecco arrivare la parte più lenta in mid tempo con riffing di tradizione nera norvegese, il vocione è si rasposo ma comprensibile; c’è anche l’intervento di chitarre acustiche ma è un attimo di quiete prima dell’assalto melodico ed implacabile.
Ecco che nella cover dei maestri
Dødheimsgard , "
Naar vi dolker guds hjerte" interviene
Hoest dei
Taake (che in questo album presenzia in altri due brani); qui l’omaggio è doveroso ma si sente la personalità della band scandinava di metterci del suo non togliendo un’oncia della sua selvaggia aggressività.
Un ritorno dopo due anni che ha portato a una conferma che il black metal norvegese può contare su questi demoniaci alfieri.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?