I
Deadspawn sono un formazione statunitense di matrice Blackened death metal, formatasi a Phoenix, in Arizona, nel 2009 per iniziativa di
Curt Durocher e
Brian Miller (attualmente non più nel gruppo).
Nel 2020, dopo un paio di EP, hanno pubblicato il loro album di debutto,
"Pestilence Reborn", a cui sono seguiti uno Split e un live album.
Mentre il 24 gennaio 2025, la band ha rilasciato, in via indipendente, il suo secondo platter:
"Bile Of The Gods".
La loro musica combina elementi Death metal e Black metal – con una certa affinità con i
Behemoth – dove l'attitudine melodica, pur in presenza di una durezza di insieme piuttosto marcata, emerge con forza.
I testi esplorano temi di fantasia e orrore, come è usanza nel genere, e ciò si ripercuote sul sound, il quale presenta tratti oscuri e opprimenti piuttosto accentuati, ben veicolati da strutture corpose e frequentemente attestantesi su mid tempos rocciosi, sopra cui si erge un growl tipicamente Death.
Come accennato, i
Deadspawn pongono più attenzione al groove che alla velocità – pur non essendo questa assente – con un discreto utilizzo di ritmi sincopati, da cui nelle retrovie emergono armonie di chitarra dal taglio gelido – sicuro retaggio della scuola scandinava – e talune soluzioni moderne ear - catcher che, purtroppo, poco di edificante hanno da aggiungere; anzi, a mio avviso, risultando quest'ultime quasi un elemento di disturbo, e di livellazione verso il basso, della proposta degli statunitensi.
Purtroppo, sono numerosi i frangenti in cui
"Bile Of The Gods" non riesce a conquistare, mancando quasi sempre nella capacità di incidere tagli sulla pelle, proprio quando, invece, sarebbe il momento opportuno di attaccare. Così come si dimostra incapace di emozionare nei momenti in cui si inoltra nei sentieri più melodici, e orecchiabili, a cui abbiamo fatto riferimento poc'anzi.
Duole scriverlo, ma vista la totale assenza della scintilla che possa elevare il nuovo LP dei
Deadspawn al di sopra della mediocrità, dubito che una volta inserito nel lettore, qualcuno abbia nuovamente il desiderio di ascoltarlo.
Recensione a cura di
DiX88
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