Belnejoum è una Symphonic black metal fondata da
Mohamed Baligh, noto come
"Aswad", con sede negli Stati Uniti. La formazione della band vanta la collaborazione di musicisti di fama internazionale, come per esempio
George Kollias alla batteria (
Nile),
Francesco Ferrini per gli arrangiamenti orchestrali,
Fabio Bartoletti alle chitarre, entrambi provenienti dai
Fleshgod Apocalypse, e
Rich Gray al basso (
Annihilator); a cui si aggiungono altri musicisti meno noti.
Il loro album di debutto,
"Dark Tales of Zarathustra" viene rilasciato in questi primi giorni di aprile 2025 sotto l'etichetta
Antiq, e la cui produzione è stata curata dal rinomato produttore
Fredrik Nordstrom (
Dimmu Borgir, At the Gates, Dark Tranquillity, ecc.ecc.).
Il gruppo combina elementi sinfonici con strumenti orientali, come il
naey (un particolare tipo di flauto tipico della tradizione musicale aristocratica turca e persiana), e altri strumenti classici tradizionali, tra cui violino e violoncello, profilando un sound oscuro e potente, con vari tratti elettronici, compresi un suono di batteria estremamente artificiale, e al contempo un insieme di armonizzazioni operistiche eleganti, contraddistinte da una passionalità di derivazione Gothic piuttosto suggestiva.
Come suggerisce il titolo, con il loro debut i
Belnejoum intendono narrare la corruzione e la follia di
Zarathustra (profeta a cui, in termini diversi, si ispirò anche
Nietzsche nella sua celebre opera
"Così parlò Zarathustra"), portandoci nei meandri dello zoroastrismo. La storia sembrerebbe seguire il suo attacco alla città capitale e la sua distruzione, la sottomissione ad Ahriman e una trama parallela riguardante un bambino e sua madre, uccisi durante l'attacco di Zarathustra e successivamente riuniti nella morte. Il profeta intraprenderebbe infine un viaggio nell'oltretomba sul dorso di un demone chiamato "Aeshma", dove assiste agli orrori dell'inferno, rappresentati da oscuri acquari in cui gli esseri umani sono stati intrappolati.
Tutto quanto abbiamo appena esposto è piuttosto interessante, e notevole risulta anche la capacità del gruppo di tenere le redini di una proposta sonora estremamente eterogenea – anche se, visti i nomi scomodati ciò non ci sorprende – e pluristratificata come quella dispiegata in questi 52 minuti di musica; tuttavia, per un ascoltatore smaliziato, non si può non avere, non solo la sensazione di una forma stilistica fortemente derivativa, ma quasi di una sorta di collage dei momenti migliori di realtà come
Dimmu Borgir,
Old Man's Child e
Arcturus; a cui in seconda istanza vi è da aggiungere
Emperor,
Limbonic Art e
Ulver (quest'ultimi in taluni campionamenti naturalistici). A mio avviso tutto ciò è un difetto di non poca rilevanza…
"Dark Tales of Zarathustra" è un prodotto adeguato per i novizi e per chi decide di accontentarsi delle grandi firme.
Recensione a cura di
DiX88
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?