Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2025
Durata:30 min.
Etichetta:Caligari Records

Tracklist

  1. APPARITION
  2. PIERCING THE HEAVENS
  3. SANGUINE RITES
  4. DEITIES OF THE WEAK
  5. FINAL SACRIFICE
  6. GNASHING OF TEETH
  7. ZENITH OF BARBARISM
  8. PROFANE ALTAR

Line up

  • Ethan Rock: guitars, vocals
  • Jerry Garner: bass
  • Aaron Hortman: drums

Voto medio utenti

Nati nel 2012, gli Act Of Impalement sono una band deathmetal americana che ha fatto, specialmente negli ultimi anni, un lavoro impeccabile nel proporre un death metal certamente non inedito o senza particolari picchi di novità, ma capace di camminare perfettamente sulla linea tra il tributo e una proposta personale, senza inciampare in clichè troppo evidenti o manierismi fini a sè stessi. Con un inizio carriera occupato principalmente da vari demo ed EP, è solo nel 2018 che i tre musicisti decidono che sia ora di cominciare a lavorare su veri e propri full lenght, dando velocemente alle stampe il debut album 'Perdition Cult', seguito da 'Infernal Ordinance' e poi, nell'anno corrente, la terza fatica 'Profane Altar', secondo su Caligari Records. Il leader Ethan Rock, sia alle vocals che alla chitarra, arruolati i nuovi ingressi Jerry Garner al basso e Aaron Hortman alla batteria, ha deciso infatti di proseguire sulla stessa scia dei precedenti lavori, ovvero un death metal decisamente debitore alla scena svedese, primi fra tutti Grave ed Unleashed, senza però disdegnare colleghi fuori dal quel ricco panorama come Bolt Thrower.

Non vi è spazio per pause, momenti di riflessione o intro in questo nuovo lavoro. Tutto suona come una violenta tempesta che non accenna a smettere, alternando decelerazioni e furia improvvisa, come si può sentire nelle varie 'Final Sacrifice' o 'Piercing the Heavens'. Un suono delle chitarre molto grasso, sporco, trademark della band di Ola Lindgren e soci, coadivuato dal growl profondo e gutturale di Ethan Rock che, sopratutto nelle parti più lente e in quelle dove si sterza brevemente sul groove, va a dare un'impronta decisamente interessante, come su 'Zenith of Barbarism'. La durata complessiva, che si aggira sui trenta minuti e rotti, va senza ombra di dubbio a regalare un punto in più a 'Profane Altar' che, come detto sopra, non ha dalla sua nessun tiipo di lungaggini, ma è un pugno diretto nel volto. Un massacro che si chiude con la lenta ed inesorabile Titletrack, un vero e proprio monolite oscuro che nella seconda parte accelera regalandoci un'altra performance maiuscola da parte di questi tre americani.

Modernità, innovazione? Neanche l'ombra. Death metal diretto e suonato decisamente bene? A palate, quanto ne volete. Un plauso agli Act Of Impalement, che speriamo quindi di ritrovare presto con un nuovo album, se la qualità rimarrà di questo livello.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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