Gli udinesi Akhtamar si presentano con un demo ambizioso e ricco di spunti di interesse contraddistinto da grande capacità tecnica ed una miriade di influenze musicali coinvolte e sviluppate parallelamente a testi che trattano tematiche sociologiche personali tali da indurre a profonde riflessioni (inserite come introduzione all'inizio di ogni brano nel foglio contenente i testi).Il prog metal alla Dream Theater viene così combinato ad atmosfere etniche, arabeggianti, orchestrali, acustiche, passaggi di pianoforte,numerosi cambi di tempo (a volte troppo forzati) che rendono più dinamiche le strutture dei brani a lunga durata, alternando potenza, melodia e sfoggi di bravura strumentale culminanti negli 8 minuti di "III" (un mix di Dream Theater e Liquid Tension) e nei delicati ed intensi 4 minuti di piano e orchestrazione di "Kokais".
Perfetta nell'unione tra musica e testi, la formula della band trova però il suo punto debole nel cantato di Giuliano Velliscig, che poco si adatta ai cambi di tonalità ed in più di un'occasione mostra evidenti segni di insicurezza, dal suo miglioramento dipenderà molto del futuro di una band già tecnicamente matura e piena di idee originali.
Contatti: Web Site: www.myspace.com/akhtamar
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