Gli
Hersir sono una Black metal band svedese nata nel 2016 a Göteborg per iniziativa di
Grim Vindkall, già noto per il suo coinvolgimento in progetti come
Domgård,
Cursed 13 e
Svartrit. Dopo una serie di demo distribuiti digitalmente, il gruppo debutta in questi giorni di fine marzo con il suo primo LP,
"Hateful Draugar from the Underground", in uscita il 28 marzo 2025 per la
Darkness Shall Rise Productions.
"Hateful Draugar from the Underground" si profila come un album dalla produzione vecchia scuola il quale si muove su coordinate che, giusto per farvi intendere di cosa stiamo parlando, sembrano riprendere alcuni schemi tipici del Black atmosferico in cui le ombre del
Conte, dei
Satyricon e degli
Enslaved appaiono evidenti; così come dei tratti melodic black che si riallacciano a opere come
"Vittra" (1995) dei
Naglfar e a quel capolavoro nero incorporante al suo interno furia iconoclasta, frangenti d'atmosfera e sinfonici, rispondente al nome di
"Nord..." dei
Setherial, con vari sentimenti folkloristici a cavallo tra i
Ragnarok delle prime luci e alcune reminiscenze dei
Bathory. Le dinamiche che, seppur lievemente, tendono al Symphonic, talvolta si presentano piuttosto dure e portano con sé echi di quanto fatto dai primi
Dark Funeral, da cui capita prenda forma, in alcuni momenti più tradizionalisti, perfino una serie di sfuriate iconoclaste scuola
Marduk. Così come non sono assenti rallentamenti angoscianti in grado di bruciare le vene similmente a quelli dei
Darkthrone degli albori.
Al di là delle altre possibili descrizioni,
"Hateful Draugar from the Underground" è un ascolto meno semplice di quel che potrebbe apparire. Pur restando sempre all'interno di sonorità legate agli anni '90 sono molteplici i registri sui quali spaziano gli
Hersir, presentando non poche soluzioni stilistiche inaspettate, oltreché una pluristratificazione sonora notevole e capace di coniugare nichilismo, affascinanti armonie mistiche ed un'inquietante propensione per l'orrido.
A mio avviso i due svedesi sono riusciti a realizzare un ottimo esordio che, se avrete la pazienza di ascoltarlo ripetutamente, vi si dischiuderà in tutta la sua religiosa bellezza.
Sono impaziente di assistere ai loro prossimi e auspicabili sviluppi.
Recensione a cura di
DiX88
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?