I
The Great Sea nascono dall'unione delle menti di
JR (Long Distance Calling) e
H (Ordeal & Plight) con la volontà di creare musica, e sensazioni, all'interno delle quali l'ascoltatore potesse vivere la Natura ed in essa ritrovarsi.
Un obiettivo del genere si trasforma, materialmente, nel loro esordio
"Noble Art Of Desolation", un album che, su una solida base Atmospheric Black Metal, cesella strutture dal retrogusto dark, atmosfere spesso evocative, melodie che sanno parlare direttamente all'anima, ed, in generale, un suono melanconico, triste, ma, non per questo, poco incisivo o scevro da momenti violenti quando le velocità si alzano ed il sibilo metallico del vento diventa tagliente.
Il duo paga dazio, in termini di ispirazione, a certe cose dei Secrets of the Moon, non è un caso, infatti, che Phil Jonas presti la sua bellissima voce ad un pezzo come
"Eden Unfolded", ma si dimostra abile nell'incanalare nella giusta direzione questo riferimento (che comunque non è l'unico) riuscendo, quindi, a risultare convincente con un mix di intransigenza e divagazioni Post Black, dal forte accento Darkwave, in un fluire coerente, e molto emozionante, di note che sanno descrivere sul pentagramma, come nelle intenzioni della band, l'origine della umanità nel suo modo più primordiale, con l'enorme peso di eoni sulle sue spalle.
"Noble Art Of Desolation", che esce per una etichetta molto attenta a queste sonorità come la
Art of Propaganda, è un lavoro complesso ma non intricato, finemente ricamato con arrangiamenti di indubbio gusto, potente nella sua aggressività, ricco di suggestioni "luttuose", dal sapore amaro ma mai rassegnato, un lavoro, quindi, che saprà affascinare, con la sua aspra poetica, un pubblico variegato, capace di lasciarsi andare nelle spire di una musica che nasce dal cuore e al cuore parla, anzi, urla la sua grande forza composta di gelo, foglie cadute ed onde irrequiete.
Saremo tutti chiamati a riflettere prima o poi...
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