In un’annata melodica che ha già visto primeggiare i Perfect Plan e in cui sono annunciate le nuove uscite discografiche di Ginevra, Art Nation e W.E.T., prevedere per la
Frontiers Music e per la Svezia un ruolo da assolute protagoniste è piuttosto agevole.
Ad incrementare la probabilità di una “predizione” azzeccata arrivano gli
Streetlight, artefici nel 2023 dell’eccellente “
Ignition” e oggi, con questo “
Night vision”, ancora più attrezzati per affrontare l’impegnativa sfida rappresentata dai propri compagni d’etichetta e di nazionalità.
Dirò di più, il disco in questione è talmente appassionante da ambire, senza vincoli geografici o di
roster, all’empireo del
rock melodico, quello dove soggiornano i
Maestri del genere e i loro migliori eredi.
In particolare, sono Journey, Toto, Asia, Kansas e Styx i primi nomi da rievocare dal suddetto
eden, senza dimenticare al contempo di mobilitare titolati residenti un po’ meno “storici” come Work of Art e Lionville.
Forte di tali credenziali ispirative, l’albo comincia a titillare i sensi dell’ascoltatore appassionato con la melodia elegante e avvolgente di “
Long-distance runner”, per poi “aggredirli” in maniera decisa grazie alle vivaci geometrie soniche di “
Captured in the night” e ai ceselli vocali della sofisticata “
Sleep walk”, non lontanissima dagli Yes maggiormente “commerciali”.
La ballata (qualcosa tra Bad English e
Bryan Adams) “
Learn to love again” è un piccolo trattato di romanticismo accorato ma non stucchevole, mentre a “
Late night Hollywood” è affidato il compito di dimostrare le capacità della
band nel produrre raffinati e incisivi
anthem “adulti”.
Agli estimatori dei Toto è dedicata la sciccheria “
Leanna”, a quelli dei Night Ranger la baldanzosa “
Straight to video” e a tutti coloro che fremono per Def Leppard e Journey è invece indirizzata la delizia crepuscolare “
Fly with eagles”, per una celebrazione dei “classici” attuata con straordinaria sensibilità e cognizione di causa.
Il pizzico di leziosità riscontrabile nella languida “
Where did love go” viene spazzato via da un favoloso numero di
prog-AOR denominato “
End game”, in grado di conseguire i favori anche dei cultori di Saga, GTR o di certi Enchant.
In “
Night vision” troverete, dunque, oltre a esecuzioni impeccabili, estesa cultura di settore e uno spiccato gusto compositivo, il tutto assemblato con uno slancio espressivo tale da condurre gli
Streetlight ad affacciarsi con decisione nel
gotha della scena di riferimento … un avvenimento, sempre in tema di “presagi”, auspicato ai tempi del debutto e concretizzatosi come felicissima conseguenza di una brillante crescita artistica.
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