Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2025
Durata:43 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. LONG-DISTANCE RUNNER
  2. CAPTURED IN THE NIGHT
  3. SLEEP WALK
  4. LEARN TO LOVE AGAIN
  5. LATE NIGHT HOLLYWOOD
  6. LEANNA
  7. STRAIGHT TO VIDEO
  8. FLY WITH EAGLES
  9. WHERE DID LOVE GO
  10. END GAME

Line up

  • Johannes Häger: vocals, guitars
  • Filip Stenlund: guitars, backing vocals
  • John Svensson: keyboards, backing vocals
  • Erik Nilsson: drums, backing vocals
  • Johan Tjernström: bass, backing vocals

Voto medio utenti

In un’annata melodica che ha già visto primeggiare i Perfect Plan e in cui sono annunciate le nuove uscite discografiche di Ginevra, Art Nation e W.E.T., prevedere per la Frontiers Music e per la Svezia un ruolo da assolute protagoniste è piuttosto agevole.
Ad incrementare la probabilità di una “predizione” azzeccata arrivano gli Streetlight, artefici nel 2023 dell’eccellente “Ignition” e oggi, con questo “Night vision”, ancora più attrezzati per affrontare l’impegnativa sfida rappresentata dai propri compagni d’etichetta e di nazionalità.
Dirò di più, il disco in questione è talmente appassionante da ambire, senza vincoli geografici o di roster, all’empireo del rock melodico, quello dove soggiornano i Maestri del genere e i loro migliori eredi.
In particolare, sono Journey, Toto, Asia, Kansas e Styx i primi nomi da rievocare dal suddetto eden, senza dimenticare al contempo di mobilitare titolati residenti un po’ meno “storici” come Work of Art e Lionville.
Forte di tali credenziali ispirative, l’albo comincia a titillare i sensi dell’ascoltatore appassionato con la melodia elegante e avvolgente di “Long-distance runner”, per poi “aggredirli” in maniera decisa grazie alle vivaci geometrie soniche di “Captured in the night” e ai ceselli vocali della sofisticata “Sleep walk”, non lontanissima dagli Yes maggiormente “commerciali”.
La ballata (qualcosa tra Bad English e Bryan Adams) “Learn to love again” è un piccolo trattato di romanticismo accorato ma non stucchevole, mentre a “Late night Hollywood” è affidato il compito di dimostrare le capacità della band nel produrre raffinati e incisivi anthem “adulti”.
Agli estimatori dei Toto è dedicata la sciccheria “Leanna”, a quelli dei Night Ranger la baldanzosa “Straight to video” e a tutti coloro che fremono per Def Leppard e Journey è invece indirizzata la delizia crepuscolare “Fly with eagles”, per una celebrazione dei “classici” attuata con straordinaria sensibilità e cognizione di causa.
Il pizzico di leziosità riscontrabile nella languida “Where did love go” viene spazzato via da un favoloso numero di prog-AOR denominato “End game”, in grado di conseguire i favori anche dei cultori di Saga, GTR o di certi Enchant.
In “Night vision” troverete, dunque, oltre a esecuzioni impeccabili, estesa cultura di settore e uno spiccato gusto compositivo, il tutto assemblato con uno slancio espressivo tale da condurre gli Streetlight ad affacciarsi con decisione nel gotha della scena di riferimento … un avvenimento, sempre in tema di “presagi”, auspicato ai tempi del debutto e concretizzatosi come felicissima conseguenza di una brillante crescita artistica.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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