Il progetto francese
Ad Hominem, interamente sorretto dalle sole forze di
Kaiser Wodhanaz, in corsa dall'ormai lontano 1998, con il suo settimo full-length,
"Totalitarian Black Metal" (
Osmose Productions), ci presenta una ricetta semplice e di sicura efficacia in quanto realmente estrema.
Prendete i
Marduk più iconoclasti e devastanti di
"Panzer Division Marduk" (1999), il Black 'n' Roll dei
Carpathian Forest, la spinta Hardcore/Crust degli
Impaled Nazarene, l'oscurità dei
Darkthrone e avrete chiara la proposta sonora con cui gli
Ad Hominem intendono travolgervi.
Trentuno minuti di odio intransigente con suoni crudi e potentissimi i quali schiacciano qualunque cosa gli si pari davanti, con un'intransigenza sonora e un misantropismo degno della migliore fiamma nera dei primi anni '90. Quando si parla di influenze black 'n' roll/Crust non si deve affatto pensare a qualcosa che abbia a che vedere con un qualsiasi calo dell'intensità in direzioni scanzonate e caciarone, poiché di tali movimenti vengono ripresi soltanto gli aspetti più duri, venendo, in ultima istanza, declinati all'interno di un impianto di ghiaccio marmoreo che ne trasmuta alchemicamente l'essenza in una pietra nera, gelida e inscalfibile.
Per quanto mi riguarda
"Totalitarian Black Metal" è già un must have di questo 2025...
Recensione a cura di
DiX88
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