Gli svizzeri
Malphas tagliano in questi giorni di aprile 2025 il traguardo del quarto full-length:
"Extinct" (
Soulseller Records).
Come da proposta ormai consolidata negli anni, i
Malphas ci presentano la loro miscela di Black e Death metal dai tratti melodici contraddistinta da un certo afflato epico di matrice vichinga, con alcune situazioni guerresche, bensì anche dotata di strutture articolate di derivazione Progressive, e dalle tonalità calde fluenti da solos tra l'Heavy e l'Hard rock.
La direzione di riferimento degli svizzeri, comunque sia, resta quella della violenza sonora, e proprio i frangenti più spediti risultano i più azzeccati, pur venendo quasi continuamente sfumati da passaggi armonici, sino a sfociare, sporadicamente, in partiture sinfoniche sulla scia dei primi
Arcturus,
Dimmu Borgir e
Old Man's Child, soprattutto quando subentrano pianoforte e tastiere.
Non sono capaci di raccontarci niente di nuovo i
Malphas; tuttavia riescono a risultare intriganti, vuoi per la cattiveria sprigionata, vuoi per talune dissonanze gelide tanto in voga nei tempi ultimi, o per alcuni hooks melodici richiamanti al miglior
Nödtveidt; oppure per i sentori vichinghi dei
Bathory emergenti qua e là, e per particolari cavalcate in equilibrio tra poesia onirica ed afflato epico, strizzando un po' l'occhio a
Insomnium e
Sacramentum...
In sintesi, questo
"Extinct" non farà gridare al miracolo, e forse necessiterebbe di essere sfrondato di alcune soluzioni di continuità che, purtroppo, talvolta lasciano che il filo della tensione si distenda, lento, come una corda che smette di vibrare.
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