Copertina 7

Info

Anno di uscita:2025
Durata:43 min.
Etichetta:Reigning Phoenix Music

Tracklist

  1. AI & I
  2. THUNDER & LIGHTNING
  3. RUSTY ROSE
  4. BURNING BRIDGES
  5. DRIVE MY CAR
  6. BOOM BOOM
  7. LIFE
  8. LIVERPOOL
  9. SHAKE SHAKE
  10. DEVIL IN THE MOONLIGHT
  11. DIG A LITTLE DEEPER
  12. THESE ARE THE DAYS

Line up

  • Nic Maeder: vocals
  • Leo Leoni: guitars
  • Freddy Scherer: guitars
  • Marc Lynn: bass
  • Flavio Mezzodi: drums

Voto medio utenti

Dopo ben 5 anni di assenza dal mercato discografico, ecco tornare gli svizzerotti più famosi ( non me ne vogliano i vari Krokus, Celtic Frost e compagnia cantante ) col nuovo lavoro dal bombastico titolo di "Stereo Crush".
Partiamo subito a bomba, come è questo disco ? Archiviata - purtroppo in modo drammatico - l'era Steve Lee, da ormai 13 anni Nic Maeder è saldamente al microfono ed è indubbio che con lui il sound dei Gotthard si sia ammorbidito non di poco. Questo, beninteso, non vuol dire che sia peggiorato - dopotutto il combo svizzero non è mai stato un gruppo metal nel senso stretto del termine - piuttosto le coordinate musicali le conosciamo bene ed ecco il lotto di canzoni che ci aspettiamo.
Dal rock melodico/AOR del primo singolo da classifica "Thunder & Lightning", alle ballads piano, voce e chitarre ("Burning Bridges"), ai pezzi più marcatamente hard rock quali la sostenuta opener "AI & I", la ruvida "Rusty Rose" - con ampio uso del vocoder da parte del mastermind Leo Leoni, le solari "Drive My Car" e "Liverpool" ; i pezzi scorrono via abbastanza piacevolmente, non abbiamo highlight che entreranno nella storia del gruppo tipo "Heaven" o "Anytime, Anywhere" tanto per citarne due a caso, ma nemmeno pezzi brutti anche se la banalotta "Boom Boom" potevano risparmiarcela. Da segnalare " Life", il lento dal testo impegnato che vorrebbe rimandare ai pezzoni dei bei tempi andati ma soprattutto la tirata "Devil In The Moonlight" e la rockeggiante "Shake Shake", i 2 pezzi migliori del disco a mio avviso.
Insomma, il disco non catturerà nuovi fans ma neanche ne farà perdere, un ottimo risultato per una band in attività da 33 anni, che ne dite?
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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