Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2025
Durata:33 min.
Etichetta:Cruz Del Sur Music
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. CITY OF GOLD
  2. VOICELESS
  3. DEMON'S NIGHT
  4. LOVE OF THE WORLD
  5. MYTHMAKER
  6. DEATH BLADE
  7. LAKE OF MEMORY
  8. SHADOW

Line up

  • Jonny Wulf: guitars, bass
  • Reuben W. Storey: drums
  • Christine Davis: vocals
  • Tim Diedrich: guitars

Voto medio utenti

Ritornano dopo quasi dieci anni di assena dal loro ultimo lavoro i Christian Mistress che, scioltisi nel 2016 un anno dopo la release di 'To Your Death', si sono riformati nel 2022 per poi mettersi subito al lavoro per la realizzazione di 'Children Of The Earth', quarto tassello nella discografia di un gruppo che senza dubbio sta crescendo. Forti anche di un contratto con la Cruz Del Sur Music, etichetta alla quali gli amanti del metal più classico possono riporre la loro più assoluta fiducia, i quattro musicisti erano chiamati ad un esame particolarmente severo, ossia confermare l'alta qualità dei precedenti lavori, nessuno escluso. Importante inoltre è anche il concept che ruota attorno alla musica, ovvero il breve passaggio dell'uomo sulla Terra,ma nonostante ciò il grande impatto che egli può avere su quest'ultima. Da tutto ciò la frontman Christine Davis ha preso ispirazione, aiutata anche dal ritrovamento nel nostro bel paese di una tavoletta d'oro nel meridione sul come trovare il Lago Della Memoria nell'Ade, e poter passare serenamente alla morte dopo aver esclamato "sono una figlia della Terra", come recita il titolo del disco.

Tematiche a parte però, quello che importa è la musica. E diciamo che 'Children Of The Earth' ne ha parecchia. Parliamo di classic metal, ma non dello stampo più true e da defender come possono essere gli Eternal Champion, ma molto delicato e leggiadro sia nella melodie che nella voce della Davis, particolare, come si evince ad esempio in una 'Mythmaker', in cui l'eleganza degli assoli e dei riff si sposa bene con quell'aria quasi sognante ed esoterica che si respira durante l'ascolto. Il meglio lo si trova nella prima parte, con le varie 'Voiceless' o 'Demon's Night', veloce e dal ritornello semplice ma azzeccato. Non c'è nulla di particolarmente complesso nell'ascolto, anzi, ma paradossalmente il rischio è lì: aspettarsi la scontatezza, e proprio per questo perdersi alcuni tasselli che vanno a comporre un quadro molto equilibrato tra la leggerezza dei vari pezzi e la coerenza con i temi trattati, insomma di un prodotto fatto non tanto per, ma verso il quale c'è stato sicuramente impegno. Si va un po' a perdere nel finale, con 'Death Blade' o 'Shadow' che non lasciano molto, sicuramente unite sempre da un filo logico con le precedenti canzoni, ma dove si sente un'ispirazione leggermente calante. Avrebbe fatto meglio anche una produzione appena più incisiva per quanto riguarda le chitarre, che troppe volte appaiono prive di quella "potenza" che sarebbe stata necessaria.

Piccoli difetti a parte, parliamo comunque di un disco riuscitissimo e che merita più e più ascolti, anche solo per il fatto di carpirne le sfaccettature sia musicali che tematiche, cercando di non usarlo come semplice sottofondo mentre si fa altro. Bentornati Christian Mistress!

Recensione a cura di Francesco Metelli

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