Mustasch - A Final Warning - Chapter One

Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2021
Durata:21 min.
Etichetta:Tritonus Records

Tracklist

  1. A FINAL WARNING
  2. CONTAGIOUS
  3. ALBERT EINSTEIN
  4. YOU'RE KILLING ME
  5. SEARCHING FOR LONG RANGE COMMUNICATION
  6. TO BE CONTINUED

Line up

  • Ralf Gyllenhammar: vocals, guitar
  • David Johannesson: lead guitar
  • Mats Stam Johansson: bass
  • Robban Bäck: drums

Voto medio utenti

I Mustasch sono ormai vecchie conoscenze in campo metal. Dal 1998 ad oggi, gli svedesi hanno messo insieme una discografia di tutto rispetto tra album (11), singoli (25), compilations, split ed Ep. Il presente "Final warning - Chapter one" è appunto un nuovo Ep di sei brani, che dal titolo suggerisce un prossimo "chapter two".
Lo stile della formazione è consolidato come il granito: riff heavy metal assai carichi, pennellate melodiche hard rock, un costante cipiglio severo e sferzante grazie all'intonazione vichinga di Ralf Gyllenhammar, l'indiscusso punto di riferimento della band fin dalle origini. Stile costante e coerente nel tempo, magari non originalissimo (l'ispirazione principale è quella dei Metallica di "Load") ma indubbiamente onesto ed efficace.
Questo lavoro non si discosta certo dal materiale precedente, se escludiamo qualche arrangiamento orchestrale che compare in alcune canzoni. Ad esempio è molto intenso nella title-track, un mid tempo vigoroso che acquisisce drammaticità grazie agli archi in sottofondo. Buona orecchiabilità virile, con la voce di Ralf in primo piano e le chitarre rugginose da metal anni 90.
Più irruenta, con riff Accept-iano, la seguente "Contagious". Pezzo compatto e ritmato, con retrogusto orecchiabile, classico repertorio Mustasch. Ancora mid-tempo battente per "Albert Einstein", con le chitarre che grattano il riff ed i break melodici del ritornello. Discreto pestone, grintoso e dritto allo scopo.
"You're killing me" possiede un groove sospeso tra il metal e lo stoner più heavy, con le linee di basso profonde ed improvvise esplosioni di brutale energia. Forse il pezzo migliore del lotto.
Più romantica ma decisamente meno incisiva "Searching for long range communication", che riprende quel retrogusto austero notato all'inizio, mentre la finale "To be continued" è solo un breve outro per piano e voce. Un modo per evidenziare la buona capacità di Gyllenhammar, vocalist senz'altro ben riconoscibile e dotato di consolidato carisma.

In definitiva, questo Ep sembra un proseguimento dell'album "Killing it for life" uscito lo scorso anno. Una manciata di canzoni nel tradizionale stile del quartetto di Goteborg, niente più niente meno. Consigliato soprattutto ai fans della formazione.

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