Ho terminato l'ascolto, rimuovo gli auricolari, cerco di tornare alla normalità... ma ho fatto un viaggio negli anni 80' o cosa? Strabuzzo per un momento gli occhi, e mi chiedo: quanto c'era bisogno di un album di questo tipo? Quanto la freschezza compositiva di questo debut album omonimo dei
Vigilhunter era necessaria in questo periodo? Fermi tutti però. Andiamo con ordine.
Al primo ascolto di
'Disconnected', chi è già avezzo a queste sonorità o comunque segue con assiduità il movimento NWOTHM, che molte perle nascoste ci ha dato negli anni passati e continua (per fortuna) a regalarci, avrà riconosciuto o comunque gli sembrerà di aver sentito già da qualche altra parte il timbro vocale di
Alexx Panza, vocalist degli Hitten, oltre che aver cantato sull'ultimo lavoro di Jack Starr. Fate attenzione però, perchè in questo caso non parliamo di un progetto solista, ma di un vero e proprio progetto messo in pausa dai musicisti dopo aver pubblicato su YouTube la versione demo di
'Shadow Rider (Vigilante)', per poi rimuoverla poco dopo. Ripresa poi in mano la band, si è scelto di mettersi al lavoro, firmando con la
High Roller Records, ed ecco il risultato. A differenza dei lavori con la band spagnola però, in questo caso ci troviamo di fronte a un heavy metal dalle tinte sempre melodiche, ma con qualche passaggio più power oriented, con dei gradevolissimi riferimenti a colossii come Queensryche e Fates Warning dei primi anni, senza però dimenticarsi dell'anima più impattante ed elegante di altri come Motley Crue, Skid Row o Dokken.
Con una lineup tutta torinese e una durata complessiva assolutamente soddisfacente, sui quaranta minuti scarsi,
'Vigilhunter' si presta sicuramente ad essere una vera e propria chicca per chi non disdegna la melodia con dei passaggi mai banali, come ad esempio su
'Curse Of The Street' dove si apprezza maggiormente la voce di Alex e le sue varie sfumature grazie ad un andamento non eccessivamente veloce, mentre se si preferisce uno sviluppo orientato più sull'energia ci sono
'Outburst Of Rage' e 'Disconnected' che sapranno sicuramente soddisfarvi. Un grande lavoro è stato fatto anche per i ritornelli, la già citata
'Shadow Rider (Vigilante)' per citarne una, oltre che una grande potenza nelle parti di chitarra che viaggiano in perfetto equilibrio su quella linea tra robustezza e gran gusto negli assoli, non buttati a caso e che vanno a confondersi l'un con l'altro, ma pieni di vigore. C'è spazio poi anche per canzoni dal sapore più decadente e romantico come
'Sacrifice For Love' (che sarebbe tra l'altro perfetta per un videoclip anni 80') e
'So Cold...It Burns'.
Non fatevi sfuggire l'opportunità di ascoltare questo debut album, e quindi di non dimenticare il nome dei
Vigilhunter, perchè il risultato è senza dubbio sorprendente. Nell'ipotesi di cosa potrà ancora riservare il futuro per il gruppo, direi di concentrarsi sul presente... e che presente!