Copertina 9

Info

Demo
Anno di uscita:2007
Durata:29 min.

Tracklist

  1. REBIRTH ON ICE
  2. LEAVEIT ALL BEHIND
  3. FALLEN DESIRES
  4. SPITFIRE
  5. DUST CHILDHOOD
  6. ROCKN'FUCKIN'ROLL

Line up

  • Nicky: vocals
  • Andrea: bass
  • Randy: guitars, sound effects

Voto medio utenti

No, i trevigiani Amantyde non sono l'ennesima female fronted metal band che ricalca pedantemente le orme di Lacuna Coil, Evanescence o Nightwish, loro sì che sono riusciti a combinare il metal classico con quello contemporaneo alternando effetti elettronici e batterie campionate in un mix esplosivo e rabbioso che aveva già ricevuto ampi consensi nel precedente demo "Aurora", contenente 3 brani inclusi in questo più completo "Leaveit all behind", disco molto completo e prodotto in modo altamente professionale, aperto da due tracce che ci riportano al periodo dei Metallica di "Master of Puppets" e "Black Album". Impressionante la potente voce di Nicky, una sorta di James Hetfield in gonnella che si districa tra ritmiche corpose e violente, accenni di chitarre sabbathiane, riffs nervosi ed esplode con forza rabbiosa nel refrain melodico della title track doppiata da parti di growls esprimendo al meglio il testo di un brano che riflette le difficoltà in cui i membri della band sono incappati a causa delle proprie scelte. "Fallen desires" è una ballad pregevole che alterna momenti delicati a spunti più ritmati che prendono corpo nella seconda parte anche per merito di uno strepitoso guitar solo centrale, qui l'interpretazione di Nicky è molto sentita, toccante e supera di gran lunga ogni metal vocalist contemporanea perchè non si abbandona mai ad inutili smancerie melodiche ed in certi frangenti mi ha ricordato la Pat Benatar dei tempi migliori ("Promises in the dark", "Hell is for children"). "Spitfire" riassume al meglio lo stile personale della band, sempre in bilico tra l'heavy anni '80, il metal moderno, un tocco di dolcezza atmosferica nella parte centrale e qualche growl mai troppo invadente. Un pianoforte accompagnato dal pianto di un bimbo fa da intro a "Dust childhood", un testo molto toccante che parla di violenza sui minori ("And you're never gonna tell it to your mum that you bare the lust of a stranger who never cared about askin' how old you are") infittito di sonorità moderne e rabbiose, mentre "Rockn'fuckin'roll" è un sentito omaggio della band all'hard rock anni '70 che in qualche modo sdrammatizza le atmosfere violente e malinconiche dei brani precedenti per lasciare il posto alle influenze Deep Purple e del biker rock movimentato con tanto di guitar solos iperveloci. Difficile da rinchiudere in un genere specifico, gli Amantyde sono una rock band che ha già raggiunto la completa maturità, in gennaio la portoghese No!records (e più recentemente la nostrana Top Records) si è presa cura della distribuzione in Europa, ora non mi resta che augurarvi tutta la fortuna di questo mondo perchè ve la meritate. Keep on rockin'this way !!!!

Contatti: Email: info@amantyde.com - Web Site: www.amantyde.com
Recensione a cura di Carlo Viano

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