Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2025
Durata:42 min.
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. VOID MERIDIAN
  2. AT RACES
  3. FIRE ON THE ROOF
  4. IMMOLATION
  5. THE DRESS
  6. REVEAL
  7. THICKER BLOOD

Line up

  • Rocco: drums, percussion, vocals
  • Alberto: guitars (lead), Piano, synths
  • Marco: bass, guitars (acoustic), synths
  • Sara: vocals (lead)

Voto medio utenti

Avevamo lasciato i Messa ormai tre anni fa con lo stupefacente “Close” che ha definitivamente consacrato il gruppo veneto. Un disco vario, coraggioso, pieno di idee, nel quale il gruppo non si sedeva sugli allori di una forma ormai consolidata dopo i primi due pregevoli lavori in studio, ma che anzi osava e travalicava quella confort zone Doom/Jazz per portarli ad abbracciare la musica etnica.
Un classico moderno in poche parole.
Il successo internazionale del quartetto Doom è fuori discussione ed è destinato ad aumentare con questo quarto sigillo discografico.

Con “The Spin” i Messa lo fanno nuovamente, escono di nuovo da una sicura confort zone per cambiare nuovamente pelle, ma riuscendo a rimanere credibili al tempo stesso. Il primo singolo “At Races” mostra chiaramente come la nuova stella polare per questi musicisti sia la Dark Wave anni ’80, con nomi come Killing Joke, Siouxsie and the Banshees ed altri ad aver avuto una forte influenza su questi musicisti ed è un singolo rivelatore visto che queste atmosfere e sonorità permeano la totalità del disco.
Il secondo singolo invece, “The Dress”, mostra il lato più ambizioso del gruppo, con un pezzo lungo e dalla tavolozza sonora più ampia, nel quale torna in parte il Doom/Jazz degli esordi nei suoi otto minuti e spicci di durata.

Il resto della tracklist è un turbinio Dark/Doom che si ciba di altre influenze musicali che dal Blues e l’Hard & Heavy (gli assoli di Alberto tradiscono un certo afflato per l’Hard Blues ‘70s), passando per il Black Metal, danno al sound oscuro una certa varietà, varietà che va a braccetto con una sapiente scrittura dei pezzi nei quali non mancano ritornelli di facile presa, riffs belli pesanti che sanno essere trascinanti e parti soliste con una coerenza melodica, rendendo ogni canzone un piccolo bijoux.

Se già forse con terzo capitolo discografico il recinto Metal stava stretto ai Messa, questo è più chiaro che mai con “The Spin”, un disco dalle sonorità trasversali che saprà farsi amare da tipi diversi di pubblico. Una maturità artistica del genere non capita tutti i giorni tra bands che vanno avanti fino alla sfinimento ricalcando una formula di successo, piuttosto che cavalcando questo o quel trend o che vanno a riesumare questo o quel tristissimo revival: i Messa vanno in direzione ostinata e contraria, raccogliendo i frutti di quello che hanno seminato.
E sono gruppi come questo (insieme ad altre realtà tra cui Fulci o Ponte Del Diavolo) a rappresentare l’Italia migliore e non a caso all’estero se ne sono accorti e pure prima di noi.



Recensione a cura di Seba Dall

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