Elvenking - Reader Of The Runes - Luna

Copertina 8,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2025
Durata:54 min.
Etichetta:Reaper Entertainment

Tracklist

  1. SEASON OF THE OWL
  2. LUNA
  3. GONE EPOCH
  4. STORMCARRIER
  5. STARBATH
  6. ON THESE HAUNTED SHORES
  7. THE GHOSTING
  8. THROES OF ATONEMENT
  9. THE WEEPING
  10. READER OF THE RUNES - BOOK II

Line up

  • Aydan: guitars, vocals (backing), keyboards
  • Damna: vocals (lead)
  • Lethien: violin
  • Symohn: drums
  • Jakob: bass
  • HeadMatt: guitars

Voto medio utenti

E’ tempo di immergersi nuovamente nel magico mondo elfico, lasciarsi avvolgere dal caldo abbraccio del suo paganesimo viscerale, fatto di incantesimi, profezie, antiche leggende e superstizioni, imbattendosi in nuove affascinanti avventure, alla ricerca di buoni auspici per il proprio fato.

Luna: ultimo baluardo di luminosità e speranza, sin dalla notte dei tempi, mentre il mondo sprofonda nelle tenebre.
Dacci un segno.

Luna: bellezza unica, ma figlia di luce riflessa; sei solamente un altro oscuro presagio?
E’ giunto il momento di lanciare le rune: il destino è ineluttabile; ciò che fa la differenza, é il modo in cui lo si affronta.

Luna: terzo (e ultimo) capitolo dell'ambiziosa trilogia intitolata Reader Of The Runes, concept monumentale, profondo, intenso e intriso di un’atmosfera malinconica e sognante, scritto dai “nostri” Elvenking, combo unico nel suo genere che, con il suo stile inimitabile, a cavallo tra power e folk, ci regala emozioni forti e genuine, da ormai 25 anni!

Questo nuovo disco della band friulana, passata recentemente sotto la label tedesca Reaper Entertainment, è la naturale conclusione di un’epopea musicale iniziata nel 2019 con Divination, ripresa poi nel 2023 con il successivo Rapture e, giunta oggi, al suo epilogo.
Luna, rispetto al precedente capitolo della saga, punta maggiormente sul sentimento, piuttosto che sull’impatto sonoro (comunque presente, emblematici a tal proposito, brani come l’iniziale Season Of The Owl, Stormcarrier o On These Haunted Shores), ma vi sono delle tracce, che oggettivamente, brillano per romanticismo (fondamentale l’apporto, in questo senso, del violino di Lethien), epicità ed intensità emotiva, tra cui, spiccano la title-track, Gone Epoch, Starbath, The Ghosting e Throes Of Atonement.
Qualche “eco helloweeniano”, in occasione degli assoli della già citata Stormcarrier e InThe Weeping (l’arpeggio iniziale e il chorus verso la fine, ricordano vagamente “The King For 1000 Years”), mentre la conclusiva Book Of The Runes- Book II, è una suite maestosa ed articolata che, sul finale, ripropone il medesimo refrain del primo capitolo, consegnandoci la giusta chiave di lettura del concept.
Stilisticamente, nonostante le suddette influenze power, le composizioni poggiano sempre su trame melodiche di matrice nordica, mantenendo sostanzialmente inalterata la loro natura pagana, nel totale rispetto del tradizionale trademark della band. Sound che viene ulteriormente esaltato dalle linee vocali di Damna, sempre perfette, sia nelle parti pulite, che in quelle più aspre, e dalle chitarre di Aydan e HeadMatt, che alternano partiture feroci ad altre più intime, prendendo per mano il pubblico e guidandolo all’interno dell’ambientazione creata col proprio strumento.
Il comparto ritmico, dal canto suo, curato da Jakob al basso e Symohn alla batteria, si rivela efficace nei passaggi più spinti, ma anche dotato di precisione chirurgica, nei momenti più cadenzati.

Il sipario di Reader Of The Runes cala cosi, al chiaro di Luna, in un tripudio di melodie oniriche, dal retrogusto agrodolce che, attraverso la descrizione del mondo mistico in cui si svolge il concept, sembrano voler trasmettere un prezioso messaggio, esortando l’ascoltatore a concedere più spazio alle sue emozioni interiori, fidandosi maggiormente del proprio istinto e liberandosi contemporaneamente di tutte le costrizioni e i dogmi che arrivano dall’esterno.
Insomma, in altre parole, un esplicito invito a vivere liberamente, in pace con se stessi, col mondo e col proprio destino.
Gli Elvenking, che con questa meravigliosa trilogia scrivono un'altra pagina memorabile della loro storia (dopo autentici capolavori, del calibro di Heathenreel, The Winter Wake e The Pagan Manifesto), sono la dimostrazione lampante che oggi si può ancora fare del sano folk-power metal, con cuore, classe e intelligenza, evitando di rimanere impantanati nelle sabbie mobili della stucchevolezza o del piattume musicale in cui, molto spesso, numerose bands (anche valide), che si cimentano in tale sottogenere, finiscono per essere risucchiate.
Per cui, che altro dire?
GRAZIE ELVENKING!




Recensione a cura di Ettore Familiari

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