Alestorm - Captain Morgan's revenge

Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2007
Durata:42 min.
Etichetta:Napalm Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. OVER THE SEAS
  2. CAPTAIN MORGAN'S REVENGE
  3. THE HUNTMASTER
  4. NANCY THE TAVERN WENCH
  5. DEATH BEFORE THE MAST
  6. TERROR ON THE HIGH SEAS
  7. SET SAIL AND CONQUER
  8. OF TREASURE
  9. WENCHES & MEAD
  10. FLOWER OF SCOTLAND

Line up

  • Christopher Bowes: vocals, keyboards
  • Gavin Harper: guitar
  • Dani Evans: bass
  • Ian Wilson: drums

Voto medio utenti

Corpo di mille balene, direbbero in qualche vecchio film di pirati. Ed è esattamente quello che ho esclamato io quando ho ascoltato questo debutto degli Alestorm. Non so se il ciclo di film su Jack Sparrow c’entri qualcosa con la scelta dei nostri di suonare Scottish Pirate Metal, ma se siete amanti di pirati, corsari e bucanieri non potete farvi sfuggire questo cd.
Iniziamo dicendo che per essere un debutto è assolutamente sopra le righe, pur non mancando, ovviamente, dei momenti meno incisivi, dovuti all’inesperienza e alla giovane età del gruppo, ma si tratta pur sempre di piccole parentesi trascurabili. Nulla da dire per quanto riguarda la produzione, potente e cristallina, mentre molto da dire riguardo i suoni di tastiera, veramente pessimi. Avete presente le tastierine giocattolo? Ecco, qualcosa del genere avrà utilizzato Christopher Bowes per registrare il cd… ed è un peccato perché poi a livello musicale ricoprono un ruolo discreto quindi con una scelta dei suoni migliore sarebbero state molto più incisive.
Riguardo al genere suonato dai nostri scozzesoni, ci troviamo davanti a una sorta di power metal, soprattutto per le parti più tirate, mischiato alle sonorità tanto care agli Skyclad, per le parti più lente ed epiche, il tutto condito dai classici cori sguaiati da pub. Ed è proprio questo il punto di forza del cd, cioè quello di riuscire a ricreare atmosfere particolari che a seconda dei brani vi catapultano sulla poppa di un veliero in balia delle onde dell’oceano piuttosto che nella classica taverna/bettola, tra marinai ubriachi, donne di facili costumi e vecchi lupi di mare pieni di acciacchi. Ben curato anche il concept, basato sul Capitano Morgan, e la copertina, che raffigura, appunto, il pirata alla guida del suo veliero, in versione morto/non morto.
Musicalmente ho apprezzato molto di più le parti rallentate, dove i nostri riescono a diventare più narrativi e creano delle atmosfere molto particolari, cosa che nei frangenti più veloci e poderosi viene un po’ a mancare. Incredibile poi quanto la voce di Christopher Bowes assomigli a quella di Martin Walkyer, così come è inevitabile che qua e là spunti fuori qualche influenza dei Running Wild e dei Grave Digger, ma calcolando che stiamo parlando di un debut album direi che sono tutte cose che possono starci. Le parti più sinfoniche, invece, sono affini a quelle dei nostrani Rhapsody, senza però arrivare alle esagerazioni pompose della band di Turilli.
Ed è proprio questo un altro fattore vincente del cd… pur non trattandosi, infatti, di un disco epocale, la semplicità delle composizioni fa sì che alla fine dell’ascolto si prema subito di nuovo play, proprio perché le melodie accattivanti, i cori epici, la buona prova strumentale e anche il divertimento di immedesimarsi nei panni dei pirati fanno si che “Captain Morgan’s revenge” risulti un cd vincente. Non per niente nella loro bio il gruppo si autodefinisce “la gioia di innumerevoli gestori di pub”, proprio a voler sottolineare l’aspetto goliardico della loro proposta. L’alternarsi, inoltre, di parti più tipicamente metal ad altre nettamente folk (come “Of treasure”, o il conclusivo inno scozzese “Flower of Scotland”) fa si che non sopraggiunga mai la noia, il che è già tanto, soprattutto per un debutto. Cos’altro aggiungere… non ci sono particolari highlights in questo cd, in quanto ogni brano ha il suo perché e non è inferiore agli altri, però se proprio volete qualche titolo vi segnalo la opener “Over the seas”, catchy e ruffiana, la titletrack, più epica e pomposa e l’acustica (e già citata) “Of treasure”. Dopo il disco dei Turisas di qualche mese fa, altra gradita sorpresa in ambito epic/folk/power con questo “Captain Morgan’s revenge”, a dimostrazione che quando ci si mette è possibile pubblicare buoni album, e non solo sterili fotocopie di capolavori del passato.
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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