Iniziamo ammettendo di conoscere solo in minima parte la parabola artistica dei
Sick N’ Beautiful, formazione italica giunta con questo “
Horror vacui” alla quarta pubblicazione discografica.
Continuiamo concordando con il gruppo quando afferma che si tratta di “[…]
un album pensato per essere suonato dal vivo […], tanta è la potenza
anthemica e l’irruenza espressiva che si sprigiona dai “solchi” di un disco che attingendo dalla lezione di “gente” come White Zombie, Rammstein, Genitorturers e
Marilyn Manson, riesce nell’impresa di non apparire un semplice
cosplayer (utilizzando ambientazioni care ad una formazione che si è esibita con successo al Lucca Comicon …) dei succitati giganti del
metallo industriale e del
crossover tra i linguaggi sonori.
Un risultato tutt’altro che banale e che deve le sue specificità ad uno spiccato senso melodico e a qualità esecutive di notevole spessore, prime fra tutte la vocalità duttile e le capacità interpretative di
Herma Sick, autentica “sacerdotessa” di un crogiolo sonico che alterna con innata disinvoltura seduzione e aggressività.
Non potendo al momento in cui scrivo impegnarmi in un’adeguata comparazione con il passato artistico (da recuperare …) della
band , mi limiterò a rilevare come il programma dell’opera investa i sensi dell’ascoltatore senza concedere pause, abbattendo le barriere tra elettronica,
rock,
punk e
metal tramite una modalità stilistica non inedita e non per questo poco efficace.
Non è difficile, infatti, individuare influssi
Zombie-eschi nell’
opener “
(Human is) overrated”, ma si tratta di suggestioni ben metabolizzate e intrise di buongusto, allo stesso modo con cui “
My wounds” mescola con naturalezza e sagacia
Alice Cooper e Disturbed.
Con “
Death police” il clima s’inasprisce ulteriormente, sfoderando un
groove ultra-metallico e un cantato degno della migliore
Tairrie B, mentre a “
Haunted” è affidato il compito di onorare il suo titolo irretendo l’astante attraverso spire sonore infettive e conturbanti, di grande fascino.
Attrattiva che non si affievolisce neanche di fronte all’inno
cyber-voodoo denominato “
Hate manifesto” e alle sequenze
industrial-tribali di "
Septem maleficas”, e se “
Raise the dragon” arriva a lambire certi languori di natura
gothic-metal, le ombre di “
God save the bride” strisciano nei sensi evocando una sorta d’improbabile fusione tra Nine Inch Nails e Queensryche (!).
Con “
Railride” si torna ad ambientazioni
techno-industriali più “convenzionali” e anche la successiva “
The rat ring”, con il suo incedere sincopato d’ispirazione
Manson-iana, così come la contagiosa “
Diggity dig dig”, dimostrano le capacità dei
Sick N’ Beautiful nel plasmare la materia specifica con competenza, dinamismo e attitudine, trasformandola in canzoni sempre godibili e coinvolgenti.
Accogliamo, dunque, la prima incisione marchiata
BlkIIBlk (
brand di
Frontiers dedicato a suoni alternativi ed estremi) con ampio favore, consigliando ai sostenitori della
band e del genere di “studiare” con attenzione i contenuti di “
Horror vacui”, per ricavarne un importante
feedback emotivo e non arrivare impreparati all'appuntamento con quelle esibizioni
live in cui verosimilmente i suddetti ordigni musicali potranno trovare le migliori condizioni per una deflagrazione ancora più prorompente e appassionante.