Gli olandesi
Antropomorphia sono tornati, a sei anni di distanza da
"Merciless Savagery" (2019), con un nuovo macigno Death metal:
"Devoid of Light", rilasciato in questi giorni di inizio giugno 2025 sotto l'egida della
Testimony Records.
Gli
Antropomorphia ci ripropongono la loro miscela estrema composta da Death metal old-school che trae ispirazione dal classico sound olandese di maestri come i
Sinister, e da quelli statunitensi stile
Immolation – giusto per dare un paio di punti di riferimento – e un certo utilizzo prominente delle dissonanze all'interno di un'impostazione piuttosto fredda e distaccata, sulla scia dei più recenti
Dead Congregation,
Cruciamentum e
Spectral Voice, dove tutto ciò viene arricchito e corroborato da textures sonore che danno luogo a paesaggi oscuri e oppressivi, in cui di tanto in tanto si avverte perfino una certa matrice Black e un approccio che, quasi in contrasto con l'attitudine di base a cui abbiamo fatto riferimento, suscita situazioni pregne di caldo decadentismo (forse anche i
Sulphur Aeon giocano la loro parte qui).
Non c'è molto altro da scrivere su un disco come
"Devoid of Light", la band il mestiere lo conosce bene – d'altronde sono in corsa dai primi anni '90 – e formalmente risulta inattaccabile, presentando anche vari momenti più che avvincenti; tuttavia con il passare degli ascolti alcune soluzioni ripetute troppe volte finiscono per annoiare. Per tacere del fatto che è una proposta validissima ma, allo stato attuale, davvero fin troppo abusata…
Recensione a cura di
DiX88
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