Possiamo dire che i
Dream Evil siano finalmente tornati in attività a pieno regime. Dopo un inizio carriera promettente, i cinque svedesi rallentarono la loro produzione discografica a partire da 'In The Night' del 2010, presentandosi poi nuovamente sulle sene sette anni dopo con 'Six', per poi fermarsi nuovamente per lo stesso lasso di tempo e uscirsene con il recente 'Metal Gods' dello scorso anno. Certo non si può dire che il gruppo abbia sfruttato queste pause così dilatate per affinare ulteriormente il proprio sound, stiamo parlando di un Power Metal che prende come tributo Hammerfall, Primal Fear, Iron Savior, Gamma Ray, e chi più ne ha più ne metta, quindi sarebbe sciocco aspettarsi grandi rivoluzioni nella proposta, anche se questo ovviamente non vuol dire che non debba esserci qualità nei pezzi proposti, anzi, molto spesso dopo un tot di anni alcune band viaggiano nel già sentito e nel banale, ripetendo eccessivamente schemi e strutture (Hammerfall?).
Passa neanche un anno, e i
Dream Evil ci propongono ulteriore materiale inedito con questo nuovo EP
'Thunder In The Night', dalla copertina non proprio bellissima, ma che perlomeno presenta quattro canzoni nuove, nessuna versione remixata, o riproposizioni live. Dal punto di vista qualitativo ci troviamo di fronte a una sicurezza, passando dall'anthemica Titletrack, sicuramente studiata per i live, mentre
'Fight For Glory' è il classico pezzo veloce, dal riffing scatenato e dove la voce pulita di
Niklas Isfeldt può dire la sua, in un andamento che ricorda i Manowar post 1996, ma che non può assolutamente dirsi brutta.
'Criminal' ha il ritornello più riuscito di tutto l'EP, anche se non riesce totalmente ad accendere la miccia come nella traccia precedente. Da bocciare, purtroppo, la ballad
'Calm In The Storm', che sembra essere stata messa tanto per, troppo semplice e già sentita mille e mille volte in altri CD delle band citate sopra.
'Thunder In The Night' non smuove in alcun modo la discografia dei Dream Evil, e complessivamente ha solo due canzoni che possono essere definite degne di nota, mentre per le restanti ci si attesta sulla mediocrità/sufficienza risicata. Se avete una quindicina di minuti liberi, consiglio comunque l'ascolto, altrimenti non sentitevi di aver perso chissà che pubblicazione importante.
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