So dirvi poco del progetto
Wrathfulness, se non che proviene dal Messico e che sembrerebbe risultare reggersi interamente sulle spalle di un fantomatico polistrumentista accreditato come
E.N..
Proprio in questi giorni mi sono imbattuto in questo full-length, rilasciato in via indipendente a inizio maggio – per quanto mi pare di capire al momento esclusivamente in forma digitale – e che credo sia il primo:
"G.S.E.O.T.N.".
Sì tratta di una forma di Black metal estremamente primordiale dai toni demoniaci e anticosmici, con un suono particolarmente scarno e di matrice raw – pur con i dovuti riadattamenti "moderni" – dove non vengono disdegnati filtri vocali e in generale tonalità rimbombanti e catacombali.
Siamo su registri prevalentemente veloci contraddistinti da tremolo taglienti e zanzarosi in piena tradizione anni '90, in cui sono presenti anche molteplici contesti dissonanti ma pur sempre sulla scia della fiamma nera più classica. A mio avviso, giusto per intendersi,
Wrathfulness sembra aver a che spartire con matrici stilistiche sull'onda lunga di
Svartsyn,
Funeral Mist della fase iniziale e
Deathspell Omega dei primi due LP.
Quel che colpisce di
"G.S.E.O.T.N." è l'intensità: in poco più di 30 minuti il messicano ci assale con un concentrato di odio, oscurità e furia anticosmica davvero esilarante; e quando le dinamiche furibonde scalano la marcia lo fanno a favore di passaggi ancor più opprimenti e claustrofobici, denotando perfino una certa, e orecchiabile, attenzione al groove.
Sì tratta realmente di un'opera
Nera sotto tutti i punti di vista. Non vi è nessuna traccia di amore per la vita e di fiducia nel cosmo, solo nichilismo, annullamento dei valori e della materia organica ad essi collegata: il nostro mondo non deve esistere.
Recensione a cura di
DiX88
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