Che bello sarebbe se la realtà aderisse all’immaginario di molto dell’
hard n’ heavy contemporaneo … vorrebbe dire che siamo negli anni ottanta e staremmo vivendo (da adolescente, nel mio caso …) l’apice degli impulsi comunicativi ed espressivi di una musica che stava sviluppandosi in un vero e proprio fenomeno socioculturale
“Purtroppo” siamo nel 2025 e per quanto riguarda il modo con cui accogliere i numerosi artisti consacrati a quei tempi gloriosi sono subentrate una serie di fatali “complicazioni”.
E allora ecco che, vista l’ampia diffusione del suddetto
trend, a fare la differenza entrano in gioco, oltre ad aspetti tangibili (idoneità esecutiva …), concetti più “astratti” (buongusto compositivo, attitudine …), necessari per evitare un esclusivo effetto “copia & incolla”.
Basandosi proprio su tali elementi, ritengo si possa inserire i debuttanti
Power Surge tra i gruppi di discreto livello, capaci di attivare la “macchina del tempo” metallica senza rendere la questione eccessivamente parodistica, forti di adeguate dosi di cultura e talento.
Nata nel 2024 dalla volontà di alcuni musicisti con una certa padronanza di “settore” (il
leader Roko Nikolic ha supportato gruppi come Whitesnake e Armored Saint, guida la propria
band Flesh ed è un collaboratore di lunga data di
Dino Jelusick, mentre
Srdjan Bilic vanta esperienze professionali con i
metallers britannici Primitai), la formazione, grazie ai suoi
demo, arriva ad “aprire” i concerti dei Fifth Angel per poi conquistare un contratto con la
FHM Records e un invito a suonare al prestigioso
festival Keep It True Rising.
Risultati ottenuti attraverso l’esibizione di una miscela sonora ispirata da Armored Saint (anche per merito della laringe
Bush-iana di
Nikolic), Crimson Glory, Malice, Lizzy Borden e (immancabilmente) Iron Maiden, in un misto di grinta e melodia assai apprezzata da molti sostenitori odierni del
classic metal.
Così, arrivando a dettagliare i contenuti di questo “
Shadows warning”, se l’evocativa e poderosa
title-track e
opener dell’opera riesce a predisporre molto favorevolmente all’ascolto, non sono da meno le successive “
A dream into a nightmare“ e “
Breathe new life”, che mescolano sapientemente muscolarità melodica e accelerazioni, mantenendo inalterata la tensione espressiva.
“
With the dawning” e "
Last man standing” scuriscono i toni e palesano il lato maggiormente “riflessivo” di una
band che però in questo specifico ambito offre il suo meglio in “
Calm before the storm”, alimentata da suggestive segmentazioni armoniche.
L’incedere incalzante di “
No turning back” e l’enfasi dell’
anthem “
Burnout” confermano la particolare predisposizione dei
Power Surge agli attacchi più “diretti”, mentre con la riuscita
cover di "
Carry on” (ospiti
Dejana e
Vlad, voce e chitarra dei Claymorean) i nostri omaggiano i Warriors, primo gruppo slavo ad ottenere un contratto discografico in Nord America e a fare da supporto ai Maiden.
“
Shadows warning” è dunque un esordio abbastanza incoraggiante, che sfrutta i
cliché del genere senza abusarne troppo e trasmette all’astante l’impressione netta che i suoi autori possiedano, innanzi tutto, lo “spirito” giusto per emergere in maniera decisa dal pantano dei tanti “tradizionalisti” del
metallo … seguiamoli in questa faticosa, e per ora solo (ben) avviata, incombenza.