Devo dire una cosa, rispetto ai conterranei
Behemoth, gli
Hate hanno pubblicato un disco più focalizzato e con nessuna concessione al facile ascolto in favore di streaming e giovani annoiati adepti delle piattaforme.
Questo è purissimo blackened death metal in purezza, possente, maligno e soprattutto coerente.
Si respira un’epicità malsana, come se fosse sputata fuori dalle viscere dell’inferno più profondo, con le legioni armate pronte per attaccare i cieli e dominarli; un esempio? Eccolo, la violenta e durissima “
Prophet of arkhen”, con un mid tempo melodico ed un sapiente uso delle chitarre e tastiere che danno un tocco in più al tutto.
Mi ha stupito il brano doom/death metal “
A ghost of lost delight”, una bella intuizione drammatica ricca di pathos; pesantezza, aggressività ma non nella dinamica del pezzo, ma tutto si percepisce dall’uso del growl, rabbia e dolore.
Un bel disco che è coerente con l’evoluzione dei polacchi e ha qualche bella intuizione che arricchisce il tutto ma non cambia la sostanza di un metal estremo nero come la pece, bravi.
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