Palantyr - The Ascent & The Hunger

Copertina 8,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2025
Durata:32 min.
Etichetta:Jawbreaker Records

Tracklist

  1. SHAN E SORKH
  2. BROKEN MIRROR
  3. SON OF THE WHITE MARE
  4. RAVENOUS
  5. NOSFERATU (PAUL ROLAND COVER)
  6. GRAVEYARD

Line up

  • Léo Remy.: bass
  • Yann Remy: drums
  • Atlantès: guitars
  • Odysseus: guitars
  • Athéna: vocals

Voto medio utenti

FERMI TUTTI.
Siamo di fronte ad un disco da Top 10 del 2025, peraltro proveniente da una giovane band, pressochè sconosciuta, il che rende il tutto ancora più non solo interessante ma ENTUSIASMANTE.

Mi sono imbattuto in questi Palantyr praticamente per puro caso, mentre smistavo le centinaia di uscite che affollano la redazione di Metal.it ogni mese, e galeotta fu la bio che descriveva la band come "blending the ferocity of Mystik, the epic grandeur of Smoulder, and the raw heavy metal aggression of Blood Star, Tower, and Iron Griffin", il tutto condito da un logo e da un monicker che non possono passare inosservati ed infine dal fatto che alla voce troviamo una tizia che si chiama...Athéna!

Ci rendiamo conto? Lady Isabel che canta una sorta di speed metal che però affonda pesantemente le proprie radici nell'epic e declama in maniera stentorea e fiera i propri inni di battaglia.



Ma chi sono questi Palantyr? In realtà la band non è "nuova" di zecca e nasce dalle ceneri dei Destrukt (bravissimi ragazzi, il cambio di nome era davvero necessario), dieci anni di anonimato tra un disco ed un ultimissimo EP pubblicato nel 2023 a titolo "The Ascent" proprio con Athèna alla voce.

Da qui il cambio in Palantyr, il contratto con la label svedese Jawbreaker, e la ripubblicazione di quell'EP con l'aggiunta di tre brani, ed ecco "The Ascent & The Hunger", evocativo e potente per tutti i suoi 32 minuti di durata.

Di "Shan E Sorkh" avevano anche realizzato un semplice ma efficace video che vedete qui sopra e che mostra il lato più speed della band, seppure nei vari intervalli e rallentamenti si possano già apprezzare le tinte più evocative e drammatiche dei transalpini, mentre in "Broken Mirror" prendono decisamente il controllo le radici più squisitamente NWOTHM dei nostri che hanno la leggiadria di creare delle linee vocali assolutamente trascinanti ed azzeccate, costruite su riff solidi ed aggressivi ed un incredibile dinamismo della sezione ritmica, in cui i fratelli Remy (Yann alla batteria, una furia, e Leo al basso) emergono in maniera determinante.

La lunga ed articolata "Son of the White Mare" rappresenta la summa dei Palantyr e ci offre fin da subito dei vocalizzi drammaticamente interpretati da Athèna, che quasi recita con possenza ed eleganza ed il suo timbro particolare davvero ricorda quello di Sarah Ann degli Smoulder, che a sua volta riprende quell'evocatività di Messiah Marcolin dei Candlemass o Michela D'Orlando dei Power Symphony per chi ha qualche annetto in più sulle spalle, che nel break rallentato centrale raggiunge un'epos da pelle d'oca!

"Ravenous" rappresenta quindi la prima produzione a firma Palantyr e si continua in un true heavy metal all'inizio più rallentato rispetto alle radici pienamente speed, maggiormente incentrato su tematiche più care ad Omen e Heavy Load, prima di lanciarsi nuovamente su velocità ben più elevate, lo stesso dicasi per la conclusiva "Graveyard", assalto all'arma bianca che interpreta a perfezione lo spirito della cover di questo splendido "The Ascent & The Hunger".

A proposito di cover, in senso musicale, ne troviamo una bellissima di quel genio di Paul Roland ovvero la celebre "Nosferatu", qui resa in una versione davvero PER-FET-TA, uno di quei rarissimi casi in cui mi sbilancio a dire che la cover rende assolutamente meglio dell'originale.

Un EP a dir poco straordinario, prodotto in maniera magistrale e con una scelta di suoni, riverberi, chitarre e voce da non toccare assolutamente, in alto e parecchio nella mia top 10 di questo 2025 giunto nemmeno a metà della sua corsa: se i Palantyr saranno in grado di confermarsi sulla lunga distanza e per qualche anno di seguito...avremo dei nuovi protagonisti assoluti del genere!
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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