Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2025
Durata:46 min.
Etichetta:FHM Records

Tracklist

  1. MDCCCXVI
  2. EIGHTEEN HUNDRED AND FROZE TO DEATH
  3. LOST AMIDST THE UNFATHOMABLE ABYSS
  4. MOONLIT REQUIEM
  5. WHISPERED CURSES, WOE UNLEASHED
  6. CRIMSON SEAS OF COURAGE
  7. GREAT DROWNING OF MEN
  8. FANFARES

Line up

  • Alexander Palma: bass
  • Sascha de Lima Beul: drums
  • Achim Rauscher: guitars
  • Markus Ullrich: gutars
  • Nuno Miguel de Barros Fernandes: vocals

Voto medio utenti

Nati nel 2023, gli Under Ruins sono una band dalle forti tinte epic metal battagliere, e nelle cui file rientrano musicisti con un passato (ma anche presente) in molti altri progetti, come ad esempio il vocalist Nuno Miguel de Barros Fernandes in quelli che furono gli Anguish, o il batterista Markus Ullrich, che figura su band come Septagon o Them. Insomma, parliamo comunque di professionisti e di gente che ruota già da abbastanza nel panorama musicale, e non certo privi di esperienza. Era quindi giustificata, in un certo senso, la mia curiosità verso questa nuova band e il loro album di debutto 'Age Of The Void', sia come detto dal palmares dei personagggi coinvolti, ma anche dall'evocativo artwork e dalla tracklist non certo lunghissima, ma (a posteriori) evocativa e non certo da un ascoltodi sfuggita in macchina o come sottofondo mentre si è impegnati in altre attività.

In questo, l'album riesce perfettamente nel suo obiettivo. I cinque costruiscono un disco solido, privo di vere e proprie sferzate e accelerazioni come ci si potrebbe aspettare da altri come Riot City, evitando anche però un sound eccessivamente massiccio e di ripiego manowariano come nei Visigoth, cercando invece un approccio che vada nel mezzo. Si respira durante l'ascolto un fortissimo pathos e sensazioni di trovarsi immersi nel paesaggio della copertina, soli in un a tempesta di neve, tormentati da demoni di un passato, mentre passano all'orecchio canzoni come 'Moonlit Requiem', delicata ma al contempo pervasa di una leggera malinconia, o ancora 'Crimson Seas of Courage', la più veloce (prendete con le pinze) del lotto dove la voce molto personale e piena di carisma di Nuno Miguel riesce a fare davvero la differenza. 'Eighteen Hundred and Froze to Death' prosegue quel discorso di sofferenza messa in musia, mista ad epicità e voglia di tornare in piedi grazie alle proprie forze, con una batteria che non si degna di risparmiare nessuno.

Un bel centro per gli Under Ruins, che riescono a creare un album che riesce a fondere perfettamente poesia, strazio, e necessità di rimettersi in gioco. Sicuramente non da tutti, e aldilà di alcune parti eccessivamente prolisse, il futuro è certamente radioso, e le aspettative saranno alte. Per il momento però, godiamoci, senza fretta, le diverse sfaccettature di questo 'Age Of The Void'.

Recensione a cura di Francesco Metelli

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.