I
Behölder, che con "
In the Temple of Tyrant" sono al loro album d'esordio, nascono quattro anni fa sulla spinta del chitarrista
Carlos Alvarez, il quale dopo aver accumulato diverse esperienze (tra i tanti, con Shadowdance, Single Bullet Theory e Power Theory) ha deciso di mettersi in proprio, circondandosi di una manciata di musicisti che non scherzano nemmeno a livello di esperienze. E tra questi si segnala subito il cantante
John Yelland (ex Dire Peril e Disforia, ed ora frontman dei Judicator), che sin dall'iniziale "
A Pale Blood Sky" lascia trapelare un'evidente devozione per i Blind Guardian, Demons & Wizards, ed in particolare nei confronti di Hansi Kürsch. Influenze che risultano ancora più evidenti nel corso di "
Dungeon Crawl" o "
Into the Underdark", episodi che i
Behölder confermano di essere in grado di personalizzare, corredandole di un sound più minaccioso e cupo rispetto a quello della formazione tedesca, come se i Candlemass e i Savatage ci avessero messo un po' del loro, con un approccio, soprattutto a livello corale, che comunque ho riscontrano affine a quello dei Dream Evil.
Chi invece è davvero presente su "
In the Temple of Tyrant", è
Tomi Joutsen (frontman degli Amorphis) che fa capolino su "
Eyes of the Deep" ad impreziosire con il suo growl profondo uno degli episodi miglior dell'album, mentre, per essere una ballad, la seguente "
For Those Who Fell" si rivela meno scontata del solito, grazie ai suoi chiaroscuri e a quelle impennate nervose sulle quali si staglia la voce calda e potente di
Yelland. Tocca quindi a quell'approccio un po' alla Powerwolf di "
Draconian (Slave or Master)" con il suo passo greve che dopo le prime battute interlocutorie lascia poi trapelare un bel piglio caparbio e declamatorio. E nel finale i
Behölder provano nuovamente a spiazzarci, guardando maggiormente al proprio lato oscuro, piazzando prima una "
Summoned & Bound" che sguazza tra i neri flutti di Candlemass e Sorcerer e quindi con le tentazioni thrasheggianti di "
I Magus".
Sicuramente "
In the Temple of Tyrant" è lavoro ben congegnato, dove la passione per il Metal si fonde con quella per il gioco di ruolo Dungeons & Dragons (
Behölder, è uno dei suoi personaggi ed è proprio quel mostro che campeggia sulla copertina), e probabilmente surclassa anche quanto fatto dai singoli membri nei loro diversi progetti musicali, passati e attuali.
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