Con
"Flame Within Flame", rilasciato in questi giorni tramite la
World Terror Committee, i
Sargeist segnano il ritorno di
Shatraug, figura centrale del Black metal finlandese. Basta pensare al ruolo fondamentale che ha avuto negli
Horna, ma anche nei
Mortualia, e alle sue collaborazioni con band come i
Behexen per comprenderne l'importanza.
Dopo sei anni dal precedente
"Unbound" (2018), il gruppo riemerge con un disco (il sesto) che si ancora profondamente alla fiamma nera degli anni '90.
"Flame Within Flame" prosegue quella tradizione stilistica che da sempre contraddistingue i
Sargeist: una coesistenza dinamica tra furia e melodia, tra aggressione e atmosfera, in cui affiora persino una certa orecchiabilità. Tuttavia, a differenza del più recente
"Unbound", dove si potevano scorgere lievi flirt con il Death metal, qui l’approccio è leggermente più tradizionalista. Il Black metal proposto è ortodosso, scarno e oscuro, ma comunque arricchito da linee armoniche ben sviluppate, che si riflettono anche nell’approccio vocale.
Le vocals sono forse l’aspetto più divisivo del disco.
Shatraug, che ha assunto anche questo ruolo dopo l’uscita di
Profundus, non raggiunge qui né la potenza espressiva di quest’ultimo, né la carica iconica del frontman storico
Hoath Torog, che ha segnato in modo indelebile i primi quattro full-length. Tuttavia, in questo contesto più malinconico e meno furioso, dove anche la produzione si fa meno nitida e più “ovattata”, quasi analogica, lo scream più contenuto e rauco di
Shatraug si inserisce coerentemente, senza disturbare il quadro d’insieme.
Il riffing è il cuore pulsante del lavoro: ricco di hooks, stratificato, alterna atmosfere ipnotiche a sfuriate iconoclaste e aperture melodiche che portano con sé sfumature epiche. È una prova di scrittura solida, come da tradizione per
Shatraug, in cui ogni brano ha una direzione precisa, mai banale e fortunatamente sprovvisto di orpelli.
La produzione, volutamente meno moderna rispetto a quella di
"Unbound", contribuisce a creare un suono più organico e meno effettato, che piacerà soprattutto ai cultori del genere. È un'opera che richiede immersione: non cede al Black metal post-prodotto e pompato degli ultimi anni, ma abbraccia un’estetica più ruvida e autentica.
Possiamo concludere affermando che
"Flame Within Flame" è un lavoro compatto, ispirato e fedele alla visione dei
Sargeist: un disco per chi ama la purezza della fiamma nera, senza rinunciare a una certa accessibilità compositiva. È anche la conferma che
Shatraug, instancabile e coerente, resta un marchio di garanzia per tutta la scena nera finlandese — e non solo.
Recensione a cura di
DiX88
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