Copertina 7

Info

Anno di uscita:2025
Durata:42 min.
Etichetta:Dying Victims Productions

Tracklist

  1. DESOLATE WINDS
  2. BRAND NEW WORLD
  3. GENETIC CURSE
  4. PROPHETS OF DISEASE
  5. NIGHTSTALKER
  6. DAWN OF DESTRUCTION
  7. ON YOUR KNEES
  8. THRASH RESURRECTION
  9. MACHINE OF DEATH

Line up

  • Jugen: drums
  • Ramone: guitars, vocals
  • Matthew: bass
  • K. Dragunov: guitars

Voto medio utenti

Un esordio indubbiamente positivo, quello dei thrashers polacchi Lucille, provenienti da Bialystok.

Intendiamoci, Dawn Of Destruction, uscito per Dying Victims Productions, non farà gridare al miracolo, né riuscirà a smuovere le coscienze, rispetto a quanto già stato detto e scritto in questo sottogenere, ma certamente, vi regalerà 43 piacevolissimi minuti di thrash malefico e fomentante di buona fattura, ispirandosi chiaramente ai Grandi Colossi del passato: Slayer e Kreator, su tutti.
Le composizioni del disco sono perfide, velenose, veloci, ma corpose, risultando, in ogni istante, incisive. Merito anzitutto, di una sezione ritmica che non conosce pause (specialmente il drumming di “Jugen” Bartosz Drozdowski) e delle chitarre assassine di Matthew e Daniel Ramone; quest’ultimo, in particolare, si dimostra molto più a suo agio con lo strumento, piuttosto che nel ruolo di singer, poiché dotato di una timbrica sgraziata (e questo per il genere non è certo un difetto), ma poco possente, palesemente sofferente sulle tonalità medio-alte.
Dawn Of Destruction trova le sue certezze nei pesanti riffs e nei sanguinolenti assoli che si possono apprezzare all’interno di brani feroci e travolgenti, pieni di atmosfere sprezzanti (Prophets Of Disease), corrosive (Nightstalker), incendiarie (la title-track) e pungenti (Thrash Ressurection e Machine Of Death).
La trame melodiche, nettamente in secondo piano rispetto all’impatto sonoro, stentano ad emergere, ma sono presenti quel tanto che basta, per poter garantire un minimo di musicalità a tutto l’impianto compositivo.

In conclusione, Dawn Of Destruction è un lavoro valido sotto il profilo qualitativo, gradevole da ascoltare e onesto dal punto di vista creativo, anche se probabilmente, privo di veri e propri picchi compositivi e, questo aspetto, insieme a quello della voce, è forse il tasto dolente di un disco che, per il resto, funziona benissimo.
I Lucille infatti, in questo album, sembrano limitarsi al classico “compitino” e lo fanno egregiamente, sia chiaro, ma, si ha la netta percezione di una band con tutte le carte in regola per fare molto di più, se solo osasse maggiormente.
Tuttavia, è bene ricordare che, in fondo, si tratta pur sempre di un debutto e quindi, a sto giro, "diamo a Cesare quel che è di Cesare"; perciò, non resta che premiare questi giovani virgulti, riconoscendo tutti i loro meriti!


Recensione a cura di Ettore Familiari

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.
$(window).resize(function () { $('[data-toggle="tooltip"]').tooltip({ html: true }); });