Copertina 10

Info

Past
Genere:Black Metal
Anno di uscita:1996
Durata:35 min.
Etichetta:Head Not Found

Tracklist

  1. DJTENJOR GOL OG VEJTENJOR MAANE
  2. ORD
  3. SONFJELDJBILDE
  4. NATTLEITE
  5. KVELDJANG
  6. NATURMNFTIKK
  7. U CAPELLA (GIELENS GANG)
  8. SICRTETS
  9. KLEDT I KATTENS FARGER
  10. SALLING
  11. UTRCIJE
  12. GOFN-OR PAA ULFERS ZUND
  13. ULVSBLAKK

Line up

  • Garm: vocals
  • Haavard: guitars
  • AiwarikiaR: drums

Voto medio utenti

Neanche un anno di tempo per riprenderci dai ripetuti ascolti di Bergtatt e Garm approfitta subito della defezione di Skoll al basso e Aismal alla chitarra per mettere in cantiere un suo progetto personale: realizzare un album completamente acustico, intriso di romanticismo e folklore norvegese. Kveldssanger nasce così, con Garm supportato dai fedeli compagni Haavard alla chitarra classica e AiwarikiaR, che per l'occasione abbandona la batteria a favore del flauto (anche se qualche colpo di grancassa è udibile nell'outro...). Per farvi un'idea della musica, pensate a Bergtatt ed estraete tutti i pezzi acustici. Metteteli insieme, elevate al quadrato i cori e avrete ottenuto Kveldssanger. Inutile dire che l'album, nonostante ciò, non ha assolutamente nulla di black metal (ma neanche di metal)... tuttavia credo che gli amanti degli Ulver e della buona musica in generale non avranno nessun problema ad apprezzarlo. Kvendssanger, o "canti del crepuscolo", è una tranquilla rappresentazione della vita rurale della Norvegia, intrisa di credenze e superstizioni. Le melodie sono malinconiche e piene di tristezza, ma aprono sempre uno spiraglio di speranza che ci accompagna durante tutto l'ascolto. Le sovrapposizioni delle chitarre, il sommesso flauto e il violoncello di Alf Gaaskjønli ci trasportano in una dimensione di fiaba, dove il tempo è dilatato e anche le melodie più lunghe ci lasciano con il fiato in sospeso sperando che non finiscano mai... provatene l'ascolto in un bosco, a volume non troppo alto, e vedrete muoversi al rallentatore l'ambiente attorno a voi. Garm, Haavard e AiwarikiaR, catturano un momento della giornata - il crepuscolo - così denso di emozioni appena vissute, ma anche di speranze e aspettative per il nuovo giorno che sta per arrivare. Così un coro può trasformarsi in una fuga o in un'evocazione da un momento all'altro, lasciandoci davvero con poche certezze in mano. L'outro, con i regolari colpi di grancassa, ci riporta lentamente alla realtà.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi
Capolavoro

lontano dagli schemi, sorprendente e magniloquente nella sua assoluta semplicità... un salto in una dimensione parallela, buia e gelida eppure così familiare ed accogliente, per certi versi così simile ai disegni e le incisioni di William Blake...SUPERBO!

impossibile dare un voto...

da ascoltare al buio...mai sentito niente del genere,davvero superiore a tutto e tutti...incredibile...

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 10 mag 2009 alle 18:10

quante belle serate in compagnia di quest'opera perchè di opera si tratta!!!! d'accordo con hellrob....al buio è tutta un'altra cosa...:D

Inserito il 10 mag 2008 alle 03:06

veramente bellissimo pure questo

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